di Marco Zonetti 🖋️
Abbiamo già disquisito molte volte sugli “spot” alla concorrenza offerti dai talk show Rai, in primo luogo alle piattaforme streaming commerciali quali Amazon Prime Video o Netflix. In questi ultimi anni, Che tempo che fa condotto da Fabio Fazio la domenica sera su Rai3 e Domenica In presentato da Mara Venier su Rai1 si sono particolarmente distinti per pubblicizzare serie o programmi realizzati dai canali commerciali, come ad esempio Mucho Mas, docufilm sull’imprenditore Gianluca Vacchi prodotto in Italia da Masi Film e Indigo per Amazon Studios.
Con Vacchi ospite in studio, Venier ha tessuto le lodi della serie a lui dedicata, come già accaduto – per fare qualche esempio – con Carlo Verdone e il suo Vita da Carlo, con Tiziano Ferro e il documentario Ferro, con Mara Maionchi e la serie comica Lol, tutti trasmessi su Amazon Prime Video. Sempre a Domenica In, poi, furono ospiti anche Christian De Sica e Massimo Boldi per presentare il loro film In vacanza su Marte, paradossalmente disponibile su tutte le piattaforme streaming tranne che su RaiPlay.
Insomma, ancora una volta, seguendo l’entusiastica promozione di Mucho Mas nel pomeriggio domenicale di Rai1, ci si potrebbe domandare se si è sintonizzati su una rete del Servizio Pubblico oppure su una filiale di Amazon Prime Video.
Dulcis in fundo, sempre nella stessa puntata di Domenica In, risulta ospite anche Luigi Strangis, vincitore dell’ultima edizione di Amici su Canale5. Altra trasmissione di una rete “rivale” che, assieme alla sua conduttrice Maria De Filippi, spopolano nello storico contenitore del dì di festa su Rai1.
E dire che, dopo una lettera infuocata del Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti Riccardo Laganà, era girata voce che in Rai fosse stata diffusa una circolare tesa a proibire le promozioni ai programmi e ai volti della concorrenza. Che fine ha fatto tale circolare? Ed è mai veramente esistita? A conti fatti, ne dubitiamo fortemente. Ma del resto, visto l’insignificante seguito che ha avuto quella che avrebbe dovuto mirare a limitare lo strapotere degli agenti, sappiamo bene che le circolari in Rai, ancorché provenienti dai vertici, hanno la vaghezza e l’inconsistenza di un vascello fantasma.