Addio al canone Rai in bolletta? Anzaldi: “Mera manovra elettorale”

rai sciopero maestranze

di Marco Zonetti 🖋️

Secondo le intenzioni del Parlamento e del Governo, a partire dal 2023 il canone Rai non verrĂ  piĂą pagato nella bolletta elettrica. Anche se occorre precisare che l’ordine del giorno presentato dall’Onorevole Maria Laura Paxia (ex M5s ora al Gruppo Misto) al decreto Energia, approvato alla Camera, non è sufficiente a garantire l’eliminazione del canone dalla bolletta.

Qualora tale misura dovesse essere introdotta de facto dal Governo, come illustra l’Onorevole Paxia, si darebbe seguito all’impegno assunto dall’Italia con l’Unione Europea per scorporare il canone Rai dalla bolletta, essendo quest’ultimo ritenuto un “onore improprio”. In tutto questo, il parere del Governo sul punto non è del tutto concorde. Secondo un’altra scuola di pensiero, infatti, il canone costituirebbe una voce a sĂ© e, come tale, non può essere considerata come impropria. In ogni modo, abbiamo chiesto un parere al riguardo al Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv), che si è espresso in molte occasioni sull’argomento.

Onorevole Anzaldi, cosa ne pensa dell’ordine del giorno relativo allo scorporo del canone Rai dalla bolletta elettrica?

“Presto detto: rappresenta solo una manovra elettorale. La decisione è giĂ  stata presa per dar seguito a una precisa indicazione dell’Unione Europea nell’ambito del Pnrr, l’Italia non può sottrarsi, il Decreto Energia non c’entra nulla. Chi oggi cavalca la questione cerca solo di strizzare l’occhio agli evasori. La conseguenza sarĂ  che, mentre oggi paghiamo meno ma paghiamo tutti, domani rischiamo di tornare ai tempi in cui pagavano solo gli onesti ma pagavano di piĂą. Se si vuole davvero impegnare il Governo, bisognerebbe chiedergli che garantisca che il canone non verrĂ  in alcun modo aumentato. Per giunta, grazie al canone in bolletta, il Governo Renzi per la prima volta nella storia della Rai abbassò questa tassa, passata da 113 agli attuali 90 euro all’anno.”

Ma scusi, Onorevole Anzaldi, lei non va da tempo gridando ai quattro venti di essere contro il canone, auspicando che venga abolito?

No, guardi. Io non sono contro il canone, io sono contro la maniera in cui troppo spesso la Rai utilizza i soldi del canone. Specie per quanto riguarda l’attualitĂ  e l’informazione. Guardi solo il caso di Letizia Battaglia, che ci ha lasciato in queste ore. So che la Rai sta per mandare in onda una fiction a lei dedicata. Peccato che sia arrivata tardi, non trasmettendo per esempio Shooting the Mafia, il pluripremiato film di Kim Longinotto su Letizia, che era stato invece trasmesso da Sky. Ed essendo non soltanto una fotografa di primo piano, ma anche un personaggio impegnato politicamente, grande conoscitrice delle periferie e delle problematiche sociali e della questione meridionale, l’abbiamo in questi anni vista ospite o intervistata nei vari talk show che spesso danno spazio al primo venuto? Mai. La Rai non neppure ha dedicato alcunchĂ© agli ottant’anni di Oliviero Toscani, che dedicò alle stragi di mafia degli scatti indimenticabili per le campagne Benetton. Sull’informazione poi, che dire, visto che ormai è appannaggio delle reti commerciali?”

Quindi lei cosa suggerisce?

“La Rai non s’impegna a onorare il contratto di servizio cui sarebbe vincolata poichĂ©, attraverso il canone, i soldi li riceve sempre e comunque. Io prenderei ad esempio cento milioni dal canone e li destinerei a una gara d’appalto aperta a tutte le media company per sovvenzionare un programma d’informazione. La prima volta che la Rai dovesse perdere una gara, si darebbe da fare per non favorire piĂą la concorrenza e ritrovare quello spirito d’iniziativa e quell’impegno che in altri tempi era garanzia di qualitĂ  e che la rendeva un patrimonio culturale per il Paese.

error: Content is protected !!