Anzaldi: “In Rai bisogna avere un partito dietro o i soliti 3-4 agenti”

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di Marco Zonetti 🖋️

In un’intervista rilasciata al Riformista.it, il Deputato Michele Anzaldi (Iv), Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, chiama in causa Oliviero Toscani (che il prossimo lunedì 28 febbraio compirà 80 anni), definendolo “uno degli artisti italiani più conosciuti al mondo”, che “ha lavorato in tutti i più importanti contesti internazionali, può vantare esperienze personali senza precedenti, pensiamo al suo racconto per immagini di personaggi grandissimi nel Novecento come Don Milani, Andy Warhol, Cassius Clay, i Beatles“.

E tuttavia, precisa l’On. Anzaldi: “in Rai la sua arte non ha mai trovato spazio. Perché?”. E il Deputato prosegue: “Di certo Toscani è uno spirito libero, un vero artista indipendente. Detto più brutalmente, non ha un partito dietro. O peggio l’unico partito con il quale ha avuto un grande rapporto offrendo il suo contributo artistico sono stati i radicali e in particolare il loro storico leader Marco Pannella, tra i principali oppositori alla lottizzazione partitica nel servizio pubblico“.

Il Segretario della Vigilanza lancia quindi una stoccata alla deriva che ormai sembra essere la regola nella Tv pubblica: “In Rai vediamo, invece, che vengono chiamati dall’esterno spesso collaboratori senza alcun curriculum valido, solo perché ritenuti in quota a questa o quella forza politica, graditi a questo o quel leader. Ecco, Toscani non ha quota, e quindi in questa Rai non trova posto. Inoltre Toscani non ha un agente, non fa parte di quelle 3-4 cosiddette scuderie che ormai sono diventate un lasciapassare necessario per poter lavorare nel servizio pubblico. La grave verità è che per lavorare Rai o si ha un partito dietro, o si collabora con alcuni precisi agenti dello spettacolo. Uno scenario sempre più inquietante“.

Il tutto, aggiungiamo noi, nell’attuale Rai nata con il governo giallo-verde i cui leader gridavano “fuori la politica dalla Rai”, e dopo una risoluzione approvata all’unanimità da due legislature e relativa alla riduzione dello strapotere di agenti e società di produzione esterne. Che invece, paradossalmente, sembrano fare ancor più di prima il bello e il cattivo tempo.

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