di Marco Zonetti 🖋️
Gli ascolti Tv e i dati Auditel di martedì 1 marzo 2022 vedono ancora una volta riproporsi la triplice disfida tra talk politici, in questo periodo alimentati dal dipanarsi del conflitto tra Russia e Ucraina. In una serata in cui l’hanno fatta da padrone la partita di Coppa Italia Milan-Inter su Canale5, che ha vinto la serata con 6.028.000 spettatori pari al 23.9% di share, e la fiction di Rai1 Lea – Un nuovo giorno, classificatasi al secondo posto con 4.830.000 spettatori pari al 21.1% di share, ha riportato un ottimo risultato diMartedì condotto da Giovanni Floris su La7.
La puntata di ieri, che potremmo ribattezzare “Un diMartedì da grillini”, vista la presenza di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, ha ottenuto infatti 1.593.000 spettatori con uno share del 7.3%, superando Fuori dal coro di Mario Giordano su Rete4 che ha raccolto 1.031.000 spettatori con il 5.7% di share. Solito fanalino di coda Bianca Berlinguer con il suo #Cartabianca su Rai3, che ha radunato 1.080.000 individui all’ascolto con il 5.1%.
Il ritorno dell’alpinista filosalviniano Mauro Corona, tra mille polemiche, non sta giovando al programma, che finisce sempre in coda agli altri due concorrenti, mentre fa discutere la presenza della Berlinguer – come segnalato anche da Dagospia – fra gli ospiti previsti il 10 marzo prossimo alla presentazione del libro di Annalisa Chirico, vicina a Matteo Salvini, che sarà anch’egli all’evento assieme al Direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano in quota Lega. Lega che, per giunta, sta nuovamente spopolando in Rai. Ma sarà senz’altro una coincidenza.
In ogni modo, i tre talk show – dopo estenuanti maratone quotidiane nelle quali Monica Maggioni su Rai1 fa a gara con Enrico Mentana su La7 a chi è più presente in video – sono stati battuti da Stefano De Martino e dal suo spensierato Stasera tutto è possibile, che su Rai2 ha ottenuto 1.437.000 spettatori con il 7.6% di share. Segno che molti telespettatori preferiscono la leggerezza ai protagonismi dei vari giornalisti-conduttori che, accantonata come se niente fosse la telecronaca della pandemia che aveva imperversato per due anni interi, ora si sono buttati a capofitto – e con lo stesso accanimento – in quella della guerra russo-ucraina.