Ascolti Tv: Boom Tagadà sull’elezione al Senato. Anzaldi: “Rai spenta”

Tiziana Panella conduce Tagadà su La7
Tiziana Panella conduce Tagadà su La7

di Marco Zonetti

Gli Ascolti Tv e i dati Auditel di giovedì 13 ottobre 2022 vedono il Day Time rivoluzionato dalla votazione del Presidente del Senato, preceduta dal discorso di Liliana Segre e caratterizzata dal colpo di scena che ha portato all’elezione di Ignazio La Russa (FdI) grazie anche ai voti di parte dell’Opposizione dopo la “defezione” di Forza Italia.

Nel primo pomeriggio subito dopo la votazione, tuttavia, il discusso “giallo” della Camera Alta, con tutti i relativi strascichi politici e le accuse reciproche all’interno del Centrosinistra dopo l’elezione di La Russa grazie ai diciannove voti misteriosi, è stato sviscerato nel primo pomeriggio solo da Tiziana Panella con Tagadà su La7, che ha totalizzato il 4.9% con 580.000 spettatori nella presentazione dalle 14.29 alle 14.48, il 6.7% con 655.000 spettatori dalle 14.51 alle 16.33 e poi il 7.1% con 633.000 dalle 16.37 alle 16.53. La Rai, dal canto suo, era di fatto “spenta” sugli strascichi della votazione in Senato, divisa tra Oggi è un altro giorno su Rai1, Bella Mà su Rai2 e le Giornate Fai su Rai3 (con una semplice mezz’ora dedicata a Rai Parlamento).

Michele Anzaldi, già Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, ha così commentato: “Si nomina il Presidente del Senato in una votazione storica che vede per la prima volta l’elezione della seconda carica dello Stato con i voti dell’Opposizione e la defezione di parte della maggioranza, e tuttavia le tre principali reti televisive pagate dal canone abdicano in blocco costringendo i telespettatori a rivolgersi a La7, che oltre a fare servizio pubblico viene anche premiata dagli ascolti. Si trattava della notizia del giorno e la Rai non c’era. Come se non bastasse questo disservizio sulla notizia specifica si è parzialmente rispecchiato anche nei telegiornali del Servizio Pubblico, come chiunque può sincerarsi facendo il raffronto tra i Tg di ieri sera e i giornali di questa mattina. Purtroppo, cambiano gli equilibri politici ma la tv pubblica che brucia i soldi degli italiani resta quella di sempre”.

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