di Marco Zonetti
Gli ascolti Tv e i dati Auditel di sabato 17 dicembre 2022 in prima serata, a parte lo scontro fra Ballando con le Stelle su Rai1 e Grande Fratello Vip su Canale5, vedono su La7 Concita De Gregorio esordire in solitaria con lo “spazio culturale” Libri in onda, nuovo format in due puntate (la seconda sarà trasmessa oggi, domenica 18 dicembre, sempre in prima serata) che si preme di raccontare attraverso i libri l’anno che sta giungendo a conclusione.
Non contenta di sovrastare David Parenzo a In Onda e di rubargli di continuo la parola, a Libri in onda la rampante Concita si è sbarazzata tout court del collega finendo così a discettare da sola con i propri ospiti “del mondo che cambia e che ci cambia”. In studio con lei ieri sera, in un’atmosfera foscamente “addottorata”, c’erano lo psicoanalista Massimo Recalcati, lo scrittore Paolo Giordano, il poeta Daniele Mencarelli e l’attrice Maya Sansa. La cui notoria radiosità non è riuscita purtroppo a rischiarare la cappa plumbea del programma di De Gregorio, al cui confronto Le parole condotto in concomitanza su Rai3 da Massimo Gramellini, non esattamente un paradigma di spumeggiante allegria, pareva uno spettacolo di Pio e Amedeo.
E come avrà accolto il pubblico la nuova fatica di De Gregorio? Malissimo. Con il suo magro 1.8% e 319.000 spettatori, Concita è stata infatti doppiata dal film Un Natale da Favola su Tv8 (3.4% – 585.000) e battuta perfino dalla replica di Fratelli di Crozza sul Nove con i suoi 360.000 individui all’ascolto pari al 2.0%. Non parliamo poi del “concorrente” Gramellini che su Rai3 ha invece conquistato il 7.6% con 1.396.000 spettatori.
Sempre encomiabile l’idea di parlare di libri e propugnare l’importanza della cultura in prima serata, ma formule quali “dialogo orizzontale”, “sentire incongruo qualsiasi interrogativo sulla propria natura”, “ascoltare le domande di senso che questa natura pone”, “sindrome hikikomori”, seppur suggestive, potrebbero risultare ostiche al pubblico generalista del sabato sera. Per diffondere cultura attraverso la Tv occorrono levità e spirito divulgativo, rinunciando alla smania di apparire colti a tutti i costi e rivolgendosi a un pubblico il più vasto possibile. Non al solito circoletto autoreferenziale dei “salotti buoni”.