Ascolti Tv, Damilano parte dal 7.7% di share. Boom Porro con Renzi e Salvini

Marco Damilano conduce Il cavallo e la torre su Rai3
Marco Damilano conduce Il cavallo e la torre su Rai3

di Marco Zonetti 🖋️

Gli ascolti Tv e i dati Auditel di lunedì 29 agosto 2022 vedono su Rai3 il debutto de Il cavallo e la torre, la discussa striscia quotidiana condotta da Marco Damilano (compenso mille euro lordi a puntata per duecento puntate in dieci mesi) nell’affollata fascia dell’access prime time. Inserito sulla Terza Rete alle 20.40 dopo La gioia della musica di Corrado Augias e prima della soap Un posto al sole, il programma di Damilano sfida direttamente i talk Controcorrente su Rete4 e In onda su La7 (presto tornerà il ben più temibile Otto e mezzo di Lilli Gruber); nonché il Tg2, il cui Direttore Gennaro Sangiuliano si è lamentato del “fuoco amico” di Rai3 che potrebbe togliere spettatorial suo notiziario.

Vista l’agguerrita concorrenza, l’ex direttore dell’Espresso è stato strategicamente blindato dalla Rai che gli ha concesso di partire “a schiaffo”, ovvero subito dopo il programma precedente senza l’interruzione pubblicitaria che di solito spinge una cospicua parte di pubblico a cambiare canale. E così ieri sera i malcapitati telespettatori di Rai3, ancora trasportati dalle vibranti e suggestive atmosfere della Quinta Sinfonia di Beethoven illustrata da Corrado Augias e dal direttore d’orchestra Aurelio Canonici nel loro La gioia della musica, si sono trovati senza preavviso di fronte il gravoso e sacerdotale volto di Damilano. “Mai una gioia” si potrebbe commentare il manifesto tentativo da parte della Rai di garantire all’ex direttore dell’Espresso una fetta di audience del programma di Augias, ma soprattutto la platea ben più cospicua composta da quei possibili fan di Un posto al sole che restino sintonizzati su Rai3 per quella manciata di minuti di durata del Cavallo e la torre, in attesa della loro soap preferita.

Nella sua non certo indimenticabile puntata d’esordio, prendendo spunto dalla gaffe di Claudio Lotito candidato con Forza Italia in Molise che ha collocato Amatrice in Abruzzo anziché nel Lazio, Il cavallo e la torre si è spostato nel paesino di Pescopennataro in provincia di Isernia, allo scopo di dimostrare che i leader politici si disinteressano delle piccole realtà locali italiane e dei loro abitanti, i quali finiscono così per disinteressarsi a loro volta della politica alimentando il bacino del non voto. Niente di nuovo, insomma, rispetto a quello che si dice ogni giorno da almeno trent’anni nei talk show, e se per questo anche al bar sotto casa. L’intervista di Damilano ai due anziani coniugi di Pescopennataro voleva forse strizzare l’occhio ai celebrati programmi di Domenico Iannacone, ma priva dell’empatia di quest’ultimo ha finito per ricordare più che altro una lugubre versione dei format della Stand by me di Simona Ercolani.

Una parola a parte merita lo studio di Viale Mazzini dal quale Damilano va in onda, uno spazio buio e claustrofobico che pare essere stato ricavato in una cabina del Titanic finita miracolosamente intatta in fondo al mare dopo il naufragio, con tanto di simil-alghe sullo sfondo. Per giunta, in un regime di tagli agli sprechi, Fabrizio Tosinisegretario di categoria Fnc-Ugl Rai, ha pesantemente criticato l’allestimento “ex novo dello studio tv de Il cavallo e la torre, con tanto di sala regiasala truccospazi di redazione e nuovi impianti al pianterreno di viale Mazzini, 14. Non erano sufficienti gli studi di via Teulada e Saxa Rubra per ospitare il programma?”.

Ma in fin dei conti com’è andato Il cavallo e la torre per quanto riguarda l’Auditel? L’espediente tecnico di programmarlo subito prima di Un posto al sole – unito alla fisiologica curiosità nei confronti del debutto di un programma – ha funzionato: Damilano ha infatti conquistato 1.323.000 spettatori con il 7.7% di share, in sintonia con quelli solitamente ottenuti dalla storica soap di Rai3, che ieri ha radunato 1.357.000 spettatori con il 7.6%. Se dovessero mantenersi così lusinghieri, gli ascolti di Damilano placheranno le annose polemiche sul sul suo reclutamento – lui, un esterno – a discapito delle risorse interne Rai e sul dispiego di mezzi impiegati per il suo programma? Vedremo.

Frattanto in prima serata su Rete4 il ritorno di Nicola Porro e del suo Quarta Repubblica, con ospiti Matteo Salvini e Matteo Renzi, ha fatto il “botto” raggiungendo 978.000 spettatori con l’8.4% di share, ottenendo oltre il doppio degli ascolti de La Corsa al Voto su La7. Il programma condotto da Paolo Celata e Alessandro De Angelis con Silvia Sciorilli Borrelli, che ieri ha visto anche l’intervento del mentore Enrico Mentana, si è fermato infatti a 473.000 spettatori con uno sparuto 3.2%.

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