di Marco Zonetti 🖋️
Gli ascolti Tv e i dati Auditel vedono due giovani primedonne tentare la conquista della seconda serata di Rai2. Parliamo ovviamente di Andrea Delogu e Francesca Fagnani. Benché non siano in diretta contrapposizione – Delogu con Tonica va in onda il martedì e Fagnani con Belve il venerdì – si può dire che si rivolgano allo stesso target di telespettatori e soprattutto alle stesse bolle social, che le esaltano e le idolatrano a ogni piè sospinto. Tutt’e due, per giunta, possono sempre contare su un battage pubblicitario e promozionale piuttosto agguerrito e non comune, per usare un eufemismo, con una pletora di interviste, promozioni, paginate sui giornali, il tutto poi rilanciato per l’appunto in rete.
Un dispiego di mezzi che a conti fatti fino a poco fa si era rivelato inefficace, almeno per quanto riguarda gli ascolti, visto che nelle loro prove televisive entrambe non hanno mai senz’altro brillato: Delogu infilando una serie di programmi sfortunati dal punto di vista dell’Auditel, e Fagnani non ruggendo affatto con il suo stamburatissimo cavallo di battaglia Belve, seguìto al flop di Seconda Linea chiuso dopo sole due puntate.
Per la prima tuttavia la situazione è cambiata con l’arrivo di Tonica, nella quale Andrea Delogu pare finalmente aver trovato la sua giusta dimensione portando il programma a diventare uno dei programmi più visti della difficilissima seconda serata di Rai2 (6.6% con 423.000 spettatori in una serata di Champions League con la Juventus). Belve, dal canto suo, continua a ristagnare sotto il 3% (2.7% con 416.000 spettatori nella puntata più recente). Molti – fra cui la stessa Fagnani – sostengono sia colpa del traino avverso (Belve va in onda dopo il telefilm, Tonica invece dopo il successo di Stasera tutto è possibile); ma a nostro avviso questo “svantaggio” viene ampiamente compensato dalla campagna pubblicitaria mai vista prima di cui gode Belve e al cui confronto, seppur anch’essa sostenuta, la promozione di Tonica impallidisce.
Con sapiente tempismo e certosino lavoro di marketing, infatti, a parte le ospitate di Fagnani nei vari programmi di punta Rai (e non solo della seconda rete), in occasione di ogni puntata di Belve spunta la polemica di turno che tiene banco prima e dopo la messa in onda, rilanciata da testate anche prestigiose. Addirittura Fagnani è stata ringraziata pubblicamente da Aldo Grasso in un articolo sul Corriere scritto da quest’ultimo, un tempo spietatissimo ed evidentemente ammorbiditosi visto anche il recente panegirico a Serena Bortone.
Se i tanti, tantissimi, pezzi promozionali di Belve lasciano intendere che sia un appuntamento imprescindibile per gli italiani, nei commenti anche illustri sulle pagine social della conduttrice o del programma, si sprecano i: “Ti vedremo senz’altro”, “Non possiamo vivere senza di te”, “Sei la più brava, la più bella, la migliore giornalista dell’universo” e altre lodi sperticate… per poi fare il 2.7% di share. Battuto anche da Accordi e Disaccordi sul Nove – un canale che non viene neanche ricevuto in tutta Italia. Condotto da Luca Sommi e Andrea Scanzi, con la partecipazione di Marco Travaglio, e malgrado la non certo allegra presenza di Gad Lerner e di Federico Rampini, venerdì scorso AeE ha fatto il 3% con 486.000 spettatori, superando Belve.
Se Tonica appare una piacevole ventata di aria fresca nel panorama televisivo italiano e la sua conduttrice risulta finalmente a suo agio (e per giunta alle redini di un programma branded content a bassissimo costo per i contribuenti), siamo sicuri che l’ennesima intervista a Pamela Prati o a Morgan possa ancora interessare il grande pubblico? I risultati deludenti sembrano parlare chiaro. Ma soprattutto, quanto ci costa?