di Marco Zonetti 🖋️
Dovrebbe essere l’appuntamento estivo con l’approfondimento politico ed elettorale in prima serata targato Rai da affiancare a Filorosso su Rai3, ma lo Speciale Tg2 Post che ha esordito ieri sera ha raggiunto numeri assai deludenti.
Lo speciale in onda su Rai2 dal titolo 25 settembre: il Paese aspetta diretto da Gennaro Sangiuliano e condotto da Marco Sabene si è infatti fermato al 3.5% di share con soli 425.000 spettatori in prime time, molto al di sotto delle medie degli altri programmi di approfondimento, non solo rispetto al già citato Filorosso sulla Terza Rete Rai ma anche a quelli di Rete4 e La7.
Nello specifico, ieri sera, il programma di Rai2 è stato artefice di un testa a testa con La fabbrica del mondo su Rai3 (3.4% – 401.000 spettatori), che però era in replica, e con il film del 2004, non esattamente una prima visione quindi, Collateral che su La7 ha segnato il 3.5% con 401.000 spettatori. Ma, nota ancor più dolente, lo Speciale Tg2 Post è stato nettamente battuto dalla serie televisiva Superman & Lois su Italia1 (5.1% – 572.000), dal telefilm Harry Wild – La signora del delitto su Rete4 (4.6% – 527.000) e da In onda con Concita De Gregorio e David Parenzo su La7 che ha totalizzato il 5.9% con 749.000 spettatori.
Certo non è stata esattamente una mossa strategicamente azzeccata da parte della Rai collocare l’approfondimento politico il sabato sera in piena estate, anche se è già stato annunciato che – prossimamente – Lo Speciale Tg2 Post dedicato alle elezioni del 25 settembre sarà trasferito al giovedì in prima serata. Gli ascolti miglioreranno, contando che andrà a scontrarsi direttamente con Zona Bianca su Rete4 e In onda – Prima serata su La7? Staremo a vedere.
Frattanto si segnala un preoccupante dato del Tg1 di Monica Maggioni che, nell’edizione delle 20.00 di ieri sera, è precipitato sotto i tre milioni di spettatori (24.6% – 2.915.000). Cifre non esattamente trionfali che si affiancano a quelle preoccupanti dell’edizione mattutina, distaccata ampiamente ogni giorno dal Tg5 di Clemente J. Mimun.