di Marco Zonetti
Mercoledì 29 novembre 2023, in prima serata, è andato in onda su Rai1 uno Speciale Porta a Porta condotto da Bruno Vespa dedicato alle vittime di tutte le mafie. La trasmissione, che ospitava gli interventi della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha totalizzato un misero 6% di share con soli 966.000 spettatori, vertiginosamente al di sotto della media della Prima Rete Rai, triplicato da Io Canto Generation con Gerry Scotti su Canale5, doppiato da Federica Sciarelli con Chi l’ha visto su Rai3 e testa a testa con l’ultima puntata del fortunato Una giornata particolare di Aldo Cazzullo su La7.
Michele Anzaldi, già parlamentare del Partito Democratico, poi di Italia Viva e segretario della Commissione di Vigilanza Rai per due legislature consecutive, ha così commentato su Twitter:
Il clamoroso flop di ascolti di ieri su Rai1 di Vespa-Meloni (6,1%) fa segnare il record negativo come peggior risultato mai raggiunto da un presidente del Consiglio in prima serata sull'ammiraglia Rai. A Palazzo Chigi e a Viale Mazzini qualcuno dovrebbe farsi qualche domanda.
— Michele Anzaldi (@Michele_Anzaldi) November 30, 2023
VigilanzaTv ha chiesto a Michele Anzaldi si approfondire il suo commento. Che cosa ne pensa del disastro di ascolti dello speciale di Bruno Vespa con Meloni e Schlein dedicato alla mafia?
“Credo che sia stato fatto un cattivo servizio all’informazione, al pluralismo e anche a un tema delicato e importante come quello della lotta alla mafia. Pensare di invitare in prima serata la presidente del Consiglio senza affrontare i temi più rilevanti del dibattito politico, a partire dalla Legge di Bilancio e l’inflazione, è semplicemente lunare. E infatti i telespettatori si sono precipitati a cambiare canale, come dimostrano le curve degli ascolti e come dimostra il dato di share più basso mai fatto registrare da un premier in prima serata sulla rete ammiraglia della Rai. Pensare, poi, che questo avvenga senza alcun contraddittorio politico, ma anzi pensando di bilanciare con la presenza, a distanza di un’ora, della leader del Pd Schlein, che ai tempi delle stragi di mafia peraltro andava alle elementari, è ancora più insensato. Un’operazione vergognosa”.
Crede che sia stata un’operazione voluta e studiata?
“Mi pare evidente che siamo di fronte al tentativo di venire in soccorso di Palazzo Chigi, promuovendo un presunto bipolarismo Meloni-Schlein che nei fatti non esiste, sia perché l’opposizione è composta da diverse anime, sia perché la stessa maggioranza è ampiamente spaccata. Ma soprattutto è davvero tafazziano pensare che ai cittadini possano interessare i monologhi della presidente del Consiglio su temi scelti a piacere, quando da mesi si sottrae invece a conferenze stampa, interviste vere e domande non concordate sul suo operato e sul totale immobilismo di palazzo Chigi sulle questioni che stanno realmente a cuore ai cittadini. Fare il megafono del governo non ha niente a che vedere con l’informazione che dovrebbe fare il servizio pubblico radiotelevisivo. Anche perché i telespettatori hanno il telecomando e non a caso hanno cambiato canale, ad esempio facendo ottenere grandi ascolti a Una giornata particolare di Aldo Cazzullo in onda in contemporanea su La7. La puntata sull’eccidio delle Fosse Ardeatine (rivedila a questo link), quella sì, ha rappresentato una vera pagina di servizio pubblico”.