Ascolti Tv. Oggi è un altro giorno perde quasi 10 punti dopo il Tg1

Ascolti Tv Oggi è un altro giorno
Serena Bortone e Alberto Matano a Oggi è un altro giorno su Rai1

Gli ascolti Tv e i dati Auditel di mercoledì 30 dicembre 2020 vedono Oggi è un altro giorno condotto da Serena Bortone su Rai1, in fascia pomeridiana, perdere terreno rispetto al traino del Tg1.

Il confronto con Caterina Balivo e Vieni da me

Se l’edizione delle 13.30 del notiziario di Rai1 chiude al 21.85% di share, il talk show della Bortone apre la sua presentazione al 16.28% perdendo subito cinque punti, per poi ottenere in totale il 13.33% di share con 1.995.000 spettatori in un pomeriggio di fatto senza concorrenza. Il 30 dicembre 2019, Caterina Balivo con Vieni da me otteneva 2.219.000 spettatori con il 14.8% di share, cifra già ritenuta troppo bassa per il pomeriggio dell’Ammiraglia Rai. Da notare che il Tg1 delle 13.30, quel giorno, conquistava il 20.6%, un punto in meno rispetto a ieri.

Rai1 tripudio di autorefenzialità

Il lungo spazio dedicato all’intervista agiografica ad Alberto Matano, conduttore de La Vita in Diretta sempre su Rai1 e amico della Bortone, ha suscitato più di una critica sui social. Qualcuno ha sottolineato come gli encomi verso il conduttore si sprecassero, e come vi fosse un dispiego eccessivo di elogi. Uno su tutti, quello della Bortone secondo la quale al Tg1 Matano faceva grandi ascolti. Parliamoci chiaro, il notiziario di una Tv di Stato è un veicolo d’informazione e di notizie, o una vetrina Auditel per i suoi conduttori? Davvero la Bortone ritiene che il notiziario venga visto dai telespettatori per eventuali simpatie verso il mezzobusto di turno? E perché Matano non ha obiettato elogiando il “lavoro di squadra”, almeno per rispetto a ex colleghi e direttori del telegiornale? Mah.

Monito per il nuovo anno

La Rai1 di Stefano Coletta, sempre più autoreferenziale, con i soliti tre-quattro volti che si ospitano a vicenda nei soliti tre-quattro salotti a farsi i soliti vicendevoli complimenti ha oltremodo stancato. Non solo i telespettatori, ma soprattutto chi di dovere” in Rai (“chi di dovere” da cui riceviamo lamentele costanti al riguardo). L’autoreferenzialità esagerata, l’autocelebrazione insistita e il superpresenzialismo non sono mai requisiti ideali per durare a lungo alle redini di una rete o di un programma: questo il nostro amichevole monito per il nuovo anno…

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