Assange da 4 anni in carcere duro. Sit-in di Free Assange Italia a Roma e Genova

Julian Assange
Julian Assange

di Marco Zonetti

La mattina dell’11 aprile 2019, esattamente quattro anni fa, gli agenti della polizia britannica irrompevano nell’ambasciata dell’Ecuador per prelevare con la forza Julian Assange. Giornalista, programmatore informatico, attivista australiano, Assange era soprattutto il fondatore del sito web WikiLeaks, nato allo scopo di rendere pubblici documenti coperti da segreto garantendo l’anonimato alle proprie fonti. Nel 2010 Wikileaks aveva contribuito alla pubblicazione di quasi mezzo milione di documenti relativi alle guerre statunitensi in Iraq e Afghanistan. 

Accuse “false e manipolate”

Assange era già stato arrestato a Londra nel dicembre 2010, sulla base di un mandato di cattura internazionale spiccato da un tribunale svedese con le accuse di stupro e molestie (giudicate dai più false e manipolate, o create ad hoc, vedi anche le richieste di Amnesty di cancellarle), ma l’attivista era stato rilasciato qualche giorno più tardi. Nel settembre 2011 Assange annunciò quindi di avere reso consultabile in rete, attraverso l’immissione di una parola-chiave, l’intero archivio dei cablogrammi contenenti informazioni confidenziali inviate dalle ambasciate statunitensi al Dipartimento di Stato.

Nel 2012, dopo che la Corte Suprema britannica aveva respinto definitivamente gli appelli contro l’estradizione in Svezia e il conseguente processo per i reati di cui era accusato, Assange si era rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra chiedendo asilo politico al Paese sudamericano. Asilo revocatogli per l’appunto nell’aprile 2019 “per violazioni della convenzione internazionale”, dando così inizio all’incubo vero e proprio.

Julian Assange da quattro anni nel “carcere più duro del Regno Unito”

Il fondatore di Wikileaks fu infatti condotto nel carcere di massima sicurezza di HM Prison Belmarsh, ovvero, come leggiamo sull’appello della fondazione Free Assange Italia, “il carcere più duro del Regno Unito”. Carcere nel quale è rinchiuso da quattro anni, “insieme a detenuti pericolosissimi, senza una condanna, in attesa della sentenza che decreterà o meno la possibilità per gli Stati Uniti di estradarlo nel loro Paese, dove verrebbe sottoposto ad un processo in un tribunale composto da membri non imparziali e dove verrebbe con tutta probabilità incarcerato per sempre“.

E ancora: “Quattro anni in attesa di estradizione in condizioni fisiche e mentali estremamente deteriorate, certificate da autorevoli esponenti medici e istituzionali. Quattro anni in cui può ricevere visite in condizioni umilianti e che possono essere annullate anche all’ultimo minuto, come appena accaduto. Solo per aver fatto il suo dovere di giornalista”.

I sit-in di Free Assange Italia a Roma e a Genova

Oggi, 11 aprile 2023, nel quarto anniversario dell’incarcerazione del giornalista, Free Assange Italia ha organizzato un sit-in a Genova in Piazza de Ferrari dalle 11.00 alle 18.00,  e un altro alle 15.00 a Roma in Piazza della Repubblica (lato Santa Maria degli Angeli) contro l’indifferenza e i soprusi che hanno contraddistinto questa drammatica vicenda. Ai sit-in parteciperanno giornalisti e colleghi di Julian Assange, oltre a cittadini e comitati.