Audizione USIGRai. Gasparri: “Sulla Tgr ha vinto Pinuccio di Striscia”

Pinuccio Striscia la Notizia tgr notte
Pinuccio, inviato di Rai Scoglio 24 a Striscia la Notizia

di Marco Zonetti 🖋️

Si è tenuta oggi, giovedì 20 gennaio 2022, l’audizione del segretario dell’USIGRai Daniele Macheda riguardo all’infinita diatriba sulla cancellazione dell’edizione notturna della Tgr, che ha creato un dissidio a quanto pare insanabile tra il sindacato dei giornalisti Rai e l’Amministratore Delegato Rai Carlo Fuortes, artefice del taglio (e anche della proibizione di trasmettere nei Tg un comunicato dell’USIGRai al riguardo, ulteriore casus belli tra le due parti in causa).

Avevamo già sottolineato mesi fa come la decisione di Fuortes di stralciare la costosa terza edizione della Tgr, che Pinuccio di Striscia la Notizia aveva anche evidenziato come mera fotocopia della precedente, fosse conseguente proprio ai servizi del Tg satirico di Antonio Ricci.

La concomitanza di tali servizi e del taglio è stata rilevata in sede di audizione in Vigilanza anche dal Senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia, il quale ha sottolineato che la cancellazione è un “successo di Pinuccio di Striscia” e che “Pinuccio conta più della Vigilanza”. Possibilità, quella del taglio della Tg3 conseguente alla pressante campagna dell’inviato di Rai Scoglio 24, che il segretario dell’USIGRai Macheda ha definito dal canto suo “grave”.

VigilanzaTv si spinge oltre e propone una spiegazione del perché Fuortes, durante la sua audizione in Vigilanza del 24 novembre scorso quando annunciò il taglio, abbia addotto la debolissima motivazione degli ascolti bassi, senza invece fare riferimento alla ragione più importante anche per la stessa collettività, ovvero gli sprechi dovuti ai “ricchi straordinari” (cit. Segretario della Commissione di Vigilanza Michele Anzaldi) che scattano nella terza edizione, come abbiamo detto sopra replica della precedente.

In Commissione di Vigilanza, Fuortes potrebbe aver omesso la questione degli alti costi e degli sprechi proprio perché quella dichiarazione avrebbe significato dare pubblicamente ragione a Pinuccio, e quindi alla concorrenza e quindi a un programma di Mediaset, ovvero Striscia la NotiziaE così ha preferito parlare di share basso senza spiegare né ai Commissari di Vigilanza né in ultima analisi ai cittadini che pagano il canone le vere motivazioni del taglio, motivazioni che forse avrebbero arginato gli attacchi e il fuoco di fila di reazioni avverse che si è guadagnato adducendo il motivo delle scarse percentuali di ascolto, quando invece programmi costosissimi che non arrivano neanche al 2% continuano chissà per quale motivo a prosperare.

Dal canto nostro ci permettiamo di dare un consiglio a Fuortes: va benissimo il taglio alla terza edizione della Tgr e ai suoi sprechi, ma veda di affiancarvi presto una politica di riduzione dello strapotere degli agenti e delle società di produzione esterne andando a tagliare laddove si sperperano milioni di euro dei contribuenti per produrre autentici flop. Altrimenti, offrirà sempre un arsenale di munizioni ai suoi ormai tantissimi detrattori interni ed esterni all’azienda, specie dopo aver ribadito in Senato che il canone andrebbe aumentato. Una richiesta che stride con le attuali condizioni del servizio pubblico e dell’informazione Rai, di fatto schiacciata da Rete4 e La7 riguardo all’offerta di approfondimento politico in prima serata e durante il giorno (come abbiamo segnalato qui). L’Ad sarà convocato d’urgenza – a detta del Presidente Alberto Barachini – in Commissione di Vigilanza, quindi forse sarà chiamato a rispondere proprio su questo. 

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