Auguri, Candy Candy! Compie 45 anni l’orfanella più amata

tanti auguri Candy Candy: compie 45 anni l'orfanella più amata
Candy Candy

Di Marco Zonetti

Il 1 ottobre 1976, quarantacinque anni fa, andava in onda in Giappone (per poi approdare il 2 marzo 1980 in Italia) il primo episodio del cartone animato cult Candy Candy, che sarebbe divenuto ben presto un’icona intramontabile e che, a distanza di oltre quattro decenni dalla sua comparsa sugli schermi televisivi, unisce e diverte ancora generazioni intere. Anche quelle più giovani, grazie a YouTube, e a eMule e a Torrent dai quali si possono scaricare tutte le oltre cento puntate della serie animata. 

Tratto dal manga di Yumiko Igarashi ispirato a sua volta al romanzo di Kyoko Mizuki, e ambientato tra la fine dell’Ottocento e il primo Dopoguerra, Candy Candy (titolo originale キャンディ・キャンディ Kyandi Kyandi) ha per protagonista l’orfanella americana omonima che, abbandonata in tenerissima età di fronte alla Casa di Pony, un povero orfanotrofio di campagna gestito da Miss Pony e Suor Maria, si fa strada nella (difficilissima) vita fino a diventare infermiera, superando gli ostacoli grazie all’ottimismo, alla bontà e a vari amici incontrati lungo il cammino. Fra i quali il suo benefattore, il misterioso zio William che l’adotterà facendola entrare nella facoltosa famiglia Andrew. 

Candy vivrà due importantissime storie d’amore: quella adolescenziale con il delicato Anthony – che morirà tragicamente cadendo da cavallo durante una caccia alla volpe – e quella più matura con Terence, “bello e maledetto” eroe byroniano rampollo di una nobile famiglia inglese e appassionato di recitazione, che sarà costretto a lasciare la fanciulla per Susanna Marlowe, una collega attrice che, sacrificandosi per salvarlo dalla caduta di un riflettore, ha perduto una gamba durante le prove di Romeo e Giulietta.

Oltre ad Anthony (per brevissimo tempo) e a Terence (dal quale la separerà un amore impossibile), accanto a Candy vi sono l’orsetto lavatore Klin, l’amica di sempre Annie (che tuttavia la tradì da bambina facendosi adottare al posto suo dalla facoltosa famiglia Brighton), la dolce Patty, conosciuta nella terribile Royal Saint Paul School di Londra, e poi Archie e Stear, i due nobili cugini di Anthony, fidanzati l’uno di Annie e l’altro di Patty. Stear, inventore pasticcione, morirà durante la Prima Guerra Mondiale da pilota, abbattuto da un aereo nemico, indirizzando l’ultimo pensiero proprio a Candy. 

Nemici dell’orfanella, fin da bambina, sono invece i perfidi fratelli Legan Iriza e Neal (che alla fine si innamorerà perdutamente di Candy), ma anche la rigida Zia Elroy che non ha mai approvato l’ingresso di Candy nella famiglia Andrew per le bizze del misterioso William dall’identità sconosciuta. Quest’ultimo, nell’agnizione finale come da romanzo d’appendice che si rispetti, si rivelerà essere non soltanto il misterioso Principe della Collina di cui Candy era innamorata fin da piccola, ma anche lo stesso Albert, caro amico della fanciulla, amante degli animali, che l’ha sempre protetta in segreto.

In Italia, l’ultima puntata della serie fu abilmente manipolata nell’adattamento dal giapponese per far credere a un imminente seguito della saga con il riavvicinamento di Candy e Terence. In realtà, nel manga originale Candy – lungi dal tornare assieme all’attore ribelle come ingannevolmente suggerito nella versione italiana del cartone animato – sposerà proprio Albert, il suo “Principe della Collina”, dimenticando l’amore per Terence. 

Nelle oltre cento puntate del cartone animato divise in due serie, Candy si distingue sempre per una spiccata indipendenza e un amore sconfinato per la giustizia, al punto da sacrificarsi spesso per il bene del prossimo a svantaggio del proprio. Indole che si esplica alla perfezione nello “scopo nella vita” che sceglie di perseguire, ovvero quello di diventare infermiera, e che fa dell’opera un autentico bildungsroman o “romanzo di formazione”.

Pur indulgendo spesso in un “sadismo” strappalacrime, la storia di Candy Candy ha segnato un’epoca, divenendo un autentico emblema nonché personaggio imprescindibile nell’immaginario dei bambini degli anni ’70 e ’80, la cui passione hanno poi trasmesso ai loro figli e nipoti. Oltre a fare da capostipite di una lunga parata di cartoni animati con protagonisti orfanelle più o meno sventurate, quali per esempio CharlottePelineLovely SaraGeorgieMilly e così via, nessuna – tuttavia – carismatica e amata come l’intramontabile “signorina tutte lentiggini”. 

Candy Candy non viene più trasmesso in Tv dal 1997 per via di una controversia legale fra le due creatrici Mizuki e Igarashi, ma grazie a YouTube, alle piattaforme di streaming e ai già citati eMule e Torrent, la bionda eroina non ha mai smesso di vivere la sua meravigliosa primavera, quella che illuminava di verde e fiori la sua amata “collina di Pony”.