Banksy arriva al cinema con un docu-film. In sala da lunedì 26 ottobre

banksy arriva al cinema con un docu-film
La locandina del film Banksy – L’arte della ribellione in sala da lunedì 26 ottobre

La vita di Banksy diventa un docu-film nelle sale cinematografiche per tre soli giorni (e non è la sua solita beffa)

banksy - l'arte della ribellione al cinema. Show me the Monet
BanksyShow me the Monet

La stampa di settore si dilania sulla titolarità e legittimità di un suo trade mark ed è assurto alle cronache per aggiudicazioni da record di opere che si triturano in sede d’asta. O, più recentemente, per aver contaminato un Monet con due carrelli da supermarket e un segnalatore stradale (per poi averlo ancora una volta affidato a Sotheby’s). Stiamo parlando ovviamente di Banksy, in procinto di approdare sul grande schermo con un docu-film. O meglio, di approdarvi in parte dal momento che Banksy, com’è noto, è un artista ignoto.

banksy arriva al cinema
La D-Faced Tenner (“dieci sterline con il viso di Lady D) di Banksy (ph. Artribune)

Banksy – L’arte della ribellione

Lo street artist più celebre pur misterioso, beffardo e astuto al mondo approda al cinema con Banksy – l’arte della ribellione di Elio España (regista e produttore), nelle sale italiane per soli tre giorni, da lunedì a mercoledì 28 ottobre. Dopo che solo l’Italia gli ha dedicato nel 2020 ben 6 mostre monografiche (a Genova, Brescia, Napoli, Ferrara Palermo e Roma, A visual protest. The art of Banksy ancora in corso) e un “passaggio” in buona compagnia anche agli Arcimboldi a Milano. E dopo che, nello stesso annus difficilis (tanto per parafrasare un suo illustre bersaglio), è stato esposto anche a Parigi, Barcellona, Praga e in Giappone.

blek le rat banksy
Blek le RatThe Warrior (ph. Katawiki)

Il documentario (qui il trailer) narra il background socio-politico-culturale della Bristol anni Ottanta in cui l’artista è cresciuto. E lo fa muovendo dalle strade in cui i giovani inglesi contestavano il bigottismo e rigore thatcheriani e dove iniziavano a prender forma le varie sub-culture underground ad opera di artisti spesso eclettici (uno per tutti è Robert Del Naja, writer nonché leader dei Massive Attack, molto presente nel film anche per essere stato a lungo scambiato per Banksy).

Banksy - You Lie
BanksyYou Lie (ph. Pinterest)

La formazione dell’artista nel docu-film

Evidenziando però come il suo background artistico provenisse per buona parte da oltreoceano (e, aggiungeremmo, anche da oltre Manica): dagli inconfondibili tratti stilistici di Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, massimi artefici della street art d’effetto, meritevoli di averla resa una forma d’arte a tutti gli effetti. Lezione che egli ha ben accolto, forte del suo personale tratto stilistico e di una straordinaria velocità nell’hand free, nel disegnare a mano libera. Ma anche dall’influenza del writer francese Blek le rat che, oltre ai ratti, protagonisti assoluti delle sue performance, gli ha ispirato anche la tecnica dello stencil art (l’utilizzo di più sagome precostituite su cui usare lo spray). 

Una nuova concezione dell’arte e della sua promozione e mercato

banksy arriva al cinema diana
Blek le RatDiana and Angel (ph. Ministry of Walls Street Art)

E con l’influenza artistica di Basquiat e Haring Banksy ha fatto sua anche una nuova concezione dell’arte, personalizzandone però la promozione e il mercato. Portando i suoi ratti, le bambine con i palloncini a forma di cuore, i poliziotti inglesi, i soldati che al posto delle armi brandiscono fiori, gli smile, i Mickey Mouse (fra i suoi temi preferiti) dalle mura dei sobborghi a quelli dei centri urbani. E dalle principali capitali europee fino in Palestina, New York e in Estremo Oriente. Rendendoli protagonisti di un’arte a sfondo politico, sovversiva e audace in cui trovano espressione la denuncia dell’abuso di potere, la povertà, i fondamentalismi politici e religiosi, l’alienazione della libertà, la guerra, la violenza, il capitalismo, l’inquinamento atmosferico. Temi che lo hanno reso il più famoso e discusso writer contemporaneo, ma soprattutto un rivoluzionario artista concettuale. Perché le sue immagini sono già concetto. Che arriva diritto al cuore del pubblico.

banksy - L'arte della ribellione
La locandina di Banksy – L’arte della ribellione

Antonio Facchin

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