Bilancio Rai. Borsettate tra il Presidente Foa e l’Ad Salini in CdA. M5s e Lega ai ferri corti

Fabrizio Salini Marcello Foa Rai
l’Ad Rai Fabrizio Salini (M5s) e il Presidente Marcello Foa (Lega)

Avevamo anticipato che il CdA Rai di ieri, 23 aprile 2021, sarebbe stato infuocato, ma non si arrivava a prevedere che l’Ad Salini (M5s) e il Presidente Foa (Lega), agli sgoccioli della loro non esattamente entusiasmante avventura ai vertici della Tv di Stato arrivassero a scontrarsi, spaccando il Consiglio.

Pomo della discordia l’illustrazione del bilancio 2020, che – come annunciato da Viale Mazzini in pompa magna – chiuderà in pareggio. E ci sarebbe da stupirsi del contrario, visto che la tv pubblica ha ricevuto 85 milioni di euro grazie al patto tra l’Ad Salini, il Ministero dell’Economia e il Ministero dello Sviluppo Economico per restituire alla Rai il 5% del canone tolto all’azienda dalla legge di stabilità del 2015. Oltre al fatto che, grazie al Covid-19, vi è stato un abbattimento senza precedenti delle spese, dovuto alla pletora di repliche che hanno sopperito all’impossibilità per certi programmi di andare in onda; per non parlare della riduzione drastica delle spese di trasferta per i Telegiornali ma anche per i vari ospiti nelle trasmissioni costretti a collegarsi da remoto. Negli annunci trionfali sul pareggio poi, soprattutto non viene rammentato che non vi sono state le spese per i Campionati Europei e le Olimpiadi, di fatto rinviati proprio per la pandemia.

Ragioni del pareggio a parte, in sede di CdA, come rivela l’Ansa, il Presidente Foa avrebbe trovato “incompleta” la relazione dell’Ad Salini. Spalleggiato dal Consigliere di Amministrazione Rai in quota Lega come lui, ovvero il salviniano di ferro Igor De Biasio (che il leader del Carroccio vuole riconfermare a tutti i costi), Foa ha chiesto integrazioni e modifiche alle quattrocento pagine di bilancio consegnato solo ieri (malgrado fosse già pronto dai primi di aprile), indicando la necessità di ulteriori studi e approfondimenti nel rispetto delle scadenze previste per l’approvazione.

Da qui si è acceso un battibecco infuocato tra Salini – che ha difeso la sua relazione, assumendosene la paternità e sottolineando l’imperatività di rispettare le date prestabilite – e Foa. Se con Salini si sono schierati gli altri consiglieri, la Lega, che sostiene Foa, è intanto preoccupata per l’occupazione delle poltrone delle sedi regionali in atto da parte del M5s, e – dopo la nostra segnalazione di qualche giorno fa ripresa anche da Striscia la Notizia – ha chiesto, come riporta l’Adnkronos, la convocazione urgente del direttore Coordinamento sedi regionali ed estere Luigi Meloni e del direttore Infrastrutture Immobiliari e sedi locali Alessandro Zucca. Ulteriore motivo di frizione tra grillini e leghisti in seno alla Rai, alleati di un tempo divenuti nemici, il cui unico scopo appare quello di procrastinare il più possibile il rinnovo dei vertici con la paventata perdita di posizioni di potere da parte di entrambi.


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