Buttafuoco: “Rai in mano ad agenti e società esterne”. Anzaldi: “Colpa anche dei giornalisti”

Anzaldi agenti Rai
Michele Anzaldi, Segretario della Vigilanza Rai

Pietrangelo Buttafuoco, in un intervento sul Quotidiano del Sud, stigmatizza la Rai di fatto “privatizzata” poiché da anni in mano agli agenti e alle società di produzione esterne che fanno il bello e il cattivo tempo. Una battaglia che noi di VigilanzaTv portiamo avanti fin dall’inizio della nostra avventura.

A Buttafuoco risponde su Facebook il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, il più attivo senza dubbio nella lotta allo strapotere degli agenti nella Tv pubblica. “Ha ragione Pietrangelo Buttafuoco nel dire che la Rai è diventata il carosello degli agenti” scrive l’On. Anzaldi, “che ormai da anni decidono i palinsesti ed hanno privatizzato di fatto l’azienda“.

“Ma se gli agenti comandano” illustra quindi Michele Anzaldi, “la colpa è sicuramente della Rai che glielo permette, contravvenendo in maniera plateale, e nel silenzio delle istituzioni di vigilanza, ad un preciso mandato parlamentare, ma è anche dei giornali, del mondo del giornalismo che su questo non hai mai svolto la sua funzione di “cane da guardia” del servizio pubblico pagato con i soldi dei cittadini“.

E precisa: “Nella scorsa legislatura, per la prima volta addirittura all’unanimità, la commissione di Vigilanza Rai ha approvato una specifica Risoluzione contro i conflitti di interessi di agenti, conduttori e autori (qui il testo). Una risoluzione approvata grazie al lavoro dell’allora presidente della commissione Fico, del capogruppo Pd Peluffo, delle commissarie M5s Liuzzi e Nesci, ma che questa Rai si è sempre rifiutata di applicare. Ma quella risoluzione è rimasta lettera morta in Rai, sebbene anche l’Agcom ne abbia sollecitato il rigoroso rispetto”.

“Quando, la scorsa estate, dopo 3 anni la Rai ha adottato un regolamento per il recepimento dell’atto di indirizzo parlamentare” conclude l’On. Anzaldi, “lo ha fatto rinviandone l’entrata in vigore ai palinsesti del prossimo anno. Nel frattempo non c’è alcuna trasparenza. Si pensi a Sanremo: avevo chiesto di sapere se al Festival la direttiva fosse stata rispettata e di avere i numeri, ma la Rai non li ha mai resi noti“.

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