Caos Tgr, USIGRai contro Fuortes e Anzaldi bacchetta l’Ad Rai

TGR

di Marco Zonetti 🖋️

Il taglio della terza edizione della Tgr da parte dell’Ad Rai Carlo Fuortes, ovvero quell’edizione notturna finita nel mirino del Senatore del Gruppo Misto Elio Lannutti, del Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv) e, come denunciato da Pinuccio di Striscia la Notizia, perfettamente identica alla seconda edizione, ma ben più costosa per il contribuente per via dei “ricchi straordinari”, continua a infuriare mentre il sindacato USIGRai torna di nuovo sul piede di guerra contro l’Amministratore Delegato. (Che a nostro modesto parere, malgrado la pletora di comunicatori che lo circondano a spese nostre, comunica poco e male e spesso non comunica neanche).

Dopo aver indetto lo sciopero del 29 dicembre scorso, l’esecutivo del potente USIGRai ha diramato un comunicato che infuoca il primo sabato post-festività natalizie. Scrive il sindacato: “L’improvvisazione e le forzature alla fine si pagano. È così la prepotenza con la quale l’Ad ha voluto togliere ai cittadini l’informazione serale per il territorio finisce per scontrarsi con la realtà: la terza edizione della TgR resterà in vita solo in Alto Adige E – guarda caso – proprio alle 22.30: l’orario che l’Usigrai ha proposto per tutta la TgR”.

E il comunicato precisa: “Ieri sera, infatti, l’Ad della Rai è stato costretto in zona Cesarini a correre ai ripari e ripristinare l’edizione serale. Ancora una volta senza la preventiva e obbligatoria consultazione sindacale come previsto dal contratto integrativo e con un dispaccio via whatsapp della TgR. Con la Provincia Autonoma di Bolzano il diktat del capoazienda della Rai non vale: la programmazione non si cambia senza il preventivo accordo dell’autorità locale“.

E ancora: “Quando ormai le decisioni erano prese e gli ordini impartiti, qualcuno deve avere spiegato a Fuortes che per l’Alto Adige non solo non poteva tagliare la terza edizione della tgr ma il servizio non poteva subire interruzioni. Così la forbice dei tagli lineari gli si è inceppata lungo i bordi; e alla fine li ha tagliati anche male. Sì, perché la terza edizione che rimarrà in Alto Adige non si potrà vedere invece in Trentino, discriminando cosi per la prima volta anche tra le cittadine e i cittadini della stessa comunità locale”.

“Questo ennesimo errore” prosegue l’esecutivo USIGRai, “frutto di una gestione ostentatamente muscolare e padronale, ci auguriamo che induca l’Amministratore Delegato a comprendere che è il momento di ristabilire le regole della consultazione sindacale, del confronto con le parti sociali, del dialogo leale e costruttivo da determinare con la discussione di un piano industriale. Restiamo convinti che queste scelte vadano ripensate e che il metodo delle relazioni industriali di questo vertice debba cambiare. E l’esempio dell’Alto Adige traccia anche la strada: attenzione alle esigenze del territorio e una edizione del Tg alle 22.30.”

VigilanzaTv ha chiesto un parere in merito al Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, che ci ha risposto: “Continuo a considerare, come ho fatto fin dall’inizio, il taglio all’edizione notturna della Tgr un giusto provvedimento utile a ridurre sprechi di denaro pubblico. Ciò detto, però, la Rai è un’azienda dove si tengono in piedi programmi che impiegano decine di persone con relativi costi, e che fanno l’1% di share, solo per trovare sistemazione a gruppi di potere politico; e dove si perpetuano da anni duplicazioni di inviati, di redazioni, di servizi“.

“Qui si tratta di aver cancellato quattro minuti di notiziario”, prosegue il Deputato di Italia Viva, “annunciandolo pure male in anteprima su un solo giornale e senza alcuna comunicazione, anche per semplice conoscenza, in Commissione di Vigilanza Rai senza sottolineare il taglio dei costi. Tutt’ora, ad oggi, senza fare la minima trasparenza sull’entità del taglio dei costi. Se il provvedimento resterà isolato, e non saranno effettuati altri tagli ad altri programmi per rientrare dei 300 milioni di euro di debito denunciato da Fuortes, il provvedimento di quest’ultimo sarà un mero specchietto per le allodole nonché vessatorio per una sola parte dell’azienda.”

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