In questi giorni, due casi eclatanti hanno scosso l’atmosfera da fine impero che si respira in Rai con i vertici in scadenza e, nei corridoi dell’azienda, lo spasmodico tentativo d’indovinare per tempo dove soffierà il vento a Viale Mazzini. Nella “peggiore Rai di sempre” per citare non soltanto il Segretario della Commissione di Vigilanza Michele Anzaldi ma anche un altro Michele, ovvero Santoro, al quale gli un tempo amici grillini hanno negato la messa in onda di un suo programma, ecco che abbiamo avuto il quarto scatto di carriera per Claudia Mazzola e la vicenda di Andrea Scanzi.
La prima, in quota M5s, è stata artefice di una carriera fulminea: da redattore ordinario del Tg1 a caposervizio, poi vice caporedattore, poi caporedattore con la nomina di capo dell’Ufficio stampa e ora Direttore dell’Ufficio Studi. Il tutto, comprensivo di un ulteriore incarico comminatole dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, ovvero quello di Presidente dell’Autorium della Capitale.
Il secondo è ospite fisso pagato a #Cartabianca su Rai3, programma nel quale interveniva perlopiù per sostenere il Governo Conte bis, sparando praticamente a zero su chiunque altro e in modo particolare su qualcuno, in primis Matteo Renzi. La posizione di Scanzi è attualmente al vaglio della Commissione Stabile per il Codice Etico della Rai, dopo che la Procura di Arezzo ha aperto un fascicolo informativo sulla sua vaccinazione. Mentre La7 ha già sospeso la collaborazione con lui.
Il rinvio del giornalista del Fatto Quotidiano alla Commissione Stabile per il Codice Etico Rai giunge dopo varie richieste del Segretario Anzaldi, che – in un’intervista al Riformista – lancia un monito al Governo Draghi. “La vergogna della Mazzola, nominata Direttore dell’Ufficio Studi quando neanche tre anni fa era redattore ordinario, offende non me ma tutti i giornalisti che aspettano anni per fare carriera“. E ancora: “E’ una vergogna, come quella di aver avuto Scanzi sotto contratto solo per insultare i politici a lui avversi rimarrà un abominio della lottizzazione fatto sotto il Governo Draghi […] si sappia che nella storia della Rai chi un giorno scriverà il libro riporterà come sotto il miglior Presidente del Consiglio possibile ci si è fatti fregare da questi qua“.