di Marco Zonetti
L’intervista di Alessandro Barbero al quotidiano La Stampa, nella quale lo storico ha parlato di “differenze strutturali” tra uomini e donne, che sarebbero meno “spavalde”, “sicure di sé” e “aggressive” e quindi meno portate ad avere successo e a raggiungere ruoli professionali apicali, ha scatenato un putiferio sui social network ed è stata stigmatizzata un po’ ovunque, con critiche da parte di Massimo Gramellini (come segnalato da Dagospia), Linda Laura Sabbadini, Mirella Serri, Dacia Maraini e Antonella Viola, per citare solo alcune voci che si sono levate.
Le dichiarazioni di Barbero, che è anche volto di Rai Storia e personaggio ricorrente nelle trasmissioni di Rai Cultura (struttura diretta – malgrado Barbero – da una donna, Silvia Calandrelli), sono state giudicate come minimo improvvide e superficiali, dense di stereotipi, ma perlopiù gravemente discriminatorie e sessiste, e l’infuocata polemica pare ancora non placarsi.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv) che, su Twitter, ricondiviso dalla Capogruppo di Italia Viva alla Camera dei Deputati Maria Elena Boschi, ha commentato: “Sarebbe giusto e doveroso che con ‘spavalderia e sicurezza di sé’ la presidentessa Rai Marinella Soldi chiedesse lo stop immediato a tutte le collaborazioni Rai presenti e future con il professor Barbero. Mi auguro che il Cda affronti subito la questione“.