Censura Tg1-Tg2 su Conte indagato. Esposto di Anzaldi ad AgCom

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Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con la compagna Olivia Paladino

La questione dell’indagine sul Premier Giuseppe Conte per presunto peculato, di fatto “insabbiata” da Tg1 e Tg2, diviene oggetto di un esposto del Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi all’AgCom. Di seguito il testo dell’esposto dell’On. Anzaldi.

L’esposto di Michele Anzaldi all’AgCom

Gentile Presidente Lasorella, gentili Commissari Aria, Giacomelli, Giomi, Mandelli,
nella giornata di lunedì 30 novembre la stampa si è occupata del caso riguardante l’iscrizione nel registro degli indagati del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in merito all’utilizzo di personale della sua scorta istituzionale da parte della compagna. Proprio nella giornata di lunedì si è appreso che gli atti dell’indagine, sulla quale ha lavorato in queste settimane la Procura di Roma, sono stati trasmessi al Tribunale dei ministri che dovrà ora pronunciarsi.

La notizia è stata ritenuta meritevole di ampio spazio dalla stampa, tanto da essere riferita con richiamo in prima pagina da molti quotidiani nazionali, come La Stampa, Il Tempo, La Verità, Il Corriere della sera. Nelle edizioni principali di due telegiornali del servizio pubblico, però, la notizia è stata totalmente omessa. Né il Tg1 delle ore 20, né il Tg2 delle 20.30 hanno fatto alcuna menzione dell’indagine.
Come si può censurare totalmente una notizia del genere che riguarda il presidente del Consiglio e non darne notizia nelle edizioni di maggiore ascolto della giornata? Come può una scelta del genere essere compatibile con l’Articolo 6 del Contratto di Servizio della Rai?

Censura difficilmente conciliabile con obblighi di completezza e obiettività

Una tale censura appare difficilmente conciliabile con gli obblighi di completezza e obiettività, così come con il “rigoroso rispetto della deontologia professionale da parte dei giornalisti” (comma 1). Appare anche violato l’obbligo di “presentazione veritiera dei fatti e degli avvenimenti inquadrandoli nel loro contesto, nonché l’obiettività e l’imparzialità dei dati forniti” (comma 3).

Obbligo non rispettato neanche nelle edizioni di pranzo, quando Tg1 e Tg2 hanno citato l’inchiesta in pochi secondi in maniera incompleta e addirittura dubitativa.Purtroppo non si tratta del primo caso che riguarda l’informazione pubblica, ma solo l’ultimo in ordine cronologico. Come già sollecitato in precedenza, reitero la richiesta affinché l’Authority intervenga, nei limiti dei propri poteri e delle proprie competenze, per ristabilire un’informazione davvero corretta, completa e plurale nei notiziari delle reti pubbliche.
Cordiali saluti

On. Michele Anzaldi

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