Che ci faccio qui di Domenico Iannacone miglior programma Tv dell’anno

Domenico Iannacone Che ci faccio qui
Domenico Iannacone, Che ci faccio qui su Rai3

Il successo di Che ci faccio qui di Domenico Iannacone

Si è chiuso la scorsa settimana su Rai3 il nuovo ciclo di Che ci faccio qui, scritto, diretto e condotto da Domenico Iannacone, e prodotto dalla Hangar TV di Gregorio Paolini. Spostato inspiegabilmente in seconda serata malgrado il successo ottenuto nella precedente stagione in access prime time, il “programma dal forte tratto umano”, per dirla con Veronica Marino dell’Adnkronos, ha visto i propri ascolti non scalfiti dall’orario tardivo, ottenendo un grande successo e confermandosi uno degli esperimenti televisivi più riusciti dell’ultimo decennio. Annoverato, secondo il quotidiano La Repubblica, fra i dieci migliori programmi del 2020.

Né tecniche né tecnologie, solo verità

Le storie di vita di uomini e donne straordinari raccontate da Che ci faccio qui, grazie alla rispettosa empatia di Domenico Iannacone, si lasciano alle spalle il loro tratto particolare per divenire universali. Nel seguire il programma – abbandonandoci alla narrazione – seguiamo infatti il filo delle esistenze dei protagonisti immedesimandoci in loro, al punto che pare che il nostro cuore batta sotto le loro vesti, per citare Flaubert. Qualche critico, con superficialità, ha parlato di “tecnica”. Ma nell’approccio di Domenico Iannacone alle persone che popolano le sue trasmissioni non vi sono né tecniche né tecnologie, né tantomeno strumentali, stucchevoli e plastificate svenevolezze per strappare un sorriso di compatimento o una lacrima di commozione. O, peggio, un punto di share in più.

Finestre su nuovi mondi

In ogni istante di ogni puntata di ogni programma di Iannacone traspare sincera partecipazione, scevra da propositi didascalici. Egli non vuole insegnarci nulla, non cela messaggi subliminali da veicolare. Bensì apre finestre su mondi a noi sconosciuti, lasciandoci affacciare su realtà che fino a quel momento avevamo ignorato, accompagnandoci per mano ma permettendoci di giungere alle nostre conclusioni in assoluta libertà. Domenico Iannacone non mira a imbottire la nostra mente di preconcetti, ma ci esorta ad aprirla ulteriormente, arricchendola e arricchendoci. Ogni puntata di un suo programma è un’esperienza nuova, dalla quale usciamo più maturi, più consapevoli. In una parola: migliori.

Che ci faccio qui miglior programma dell’anno

Occupandoci da vicino dei lavori della Commissione di Vigilanza Rai, seguiamo pedissequamente i prodotti della Tv di Stato. Tenendo conto della sopraffina qualità, dell’encomiabile valore di Servizio Pubblico, degli ottimi ascolti, degli entusiastici riscontri del pubblico e delle migliaia e migliaia di interazioni sui social network, tributiamo quindi a Che ci faccio qui di Domenico Iannacone il doveroso riconoscimento di miglior programma del 2020. E attendiamo con trepidazione la sua nuova avventura televisiva, L’Odissea interpretata dal Teatro Patologico di Dario D’Ambrosi. Ma avremo modo di tornarci sopra a profusione.

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