Colombiagate, Bono via da Fincantieri. C’entrano le inchieste di Striscia?

Massimo D'Alema Colombiagate Giuseppe Giordo Giuseppe Bono
Massimo D’Alema, Giuseppe Bono e Giuseppe Giordo, foto Dagospia

di Marco Zonetti 🖋️

Il discusso caso della compravendita – saltata all’ultimo momento – tra aziende italiane e il governo colombiano, relativa a due sommergibili prodotti da Fincantieri e ad alcuni aerei di Leonardo, un presunto negoziato portato avanti da Massimo D’Alema nell’inedita veste di mediatore per conto di uno studio legale di Miami, tiene banco su Canale5 nel Tg satirico di Antonio Ricci Striscia la Notizia con le inchieste di Pinuccio, cui sono seguite le inchieste delle Iene su Italia1 e dei talk show di Rete4, ed è giornalmente rilanciata da Dagospia. Per paradosso, tuttavia, non spopola sulla stampa con i titoloni a caratteri cubitali in prima pagina né tantomeno viene ripresa dalla Rai, né nei Tg e né nei vari programmi di approfondimento, come ha evidenziato più volte lo stesso inviato di Striscia nei suoi servizi.

Silenzio della Tv pubblica a parte, sta di fatto che l’intricata questione pare comunque avere i suoi rilevanti strascichi. Qualche settimana fa Fincantieri ha sospeso Giuseppe Giordo dalla carica di direttore responsabile della Divisione Navi Militari, e oggi Cassa Depositi e Prestiti, maggior azionista di Fincantieri, ha rimosso Giuseppe Bono dalla carica di Ad di quest’ultima. Bono, che era in carica da ben vent’anni, sarà infatti sostituito dal nuovo Amministratore Delegato Pierroberto Folgiero, e non si consolerà neppure con la poltrona di Presidente, che secondo indiscrezioni avrebbe dovuto essere assegnata a lui e che invece è andata a Claudio Graziano.

Una “coincidenza” dalla singolare tempistica, all’indomani del Colombiagate che coinvolge per l’appunto Fincantieri e Leonardo, scatenato dall’inchiesta giornalistica di Pinuccio di Striscia. La sorte di Bono potrebbe replicarsi anche in seno a Leonardo, che vede in fase di rinnovo la carica di Amministratore Delegato attualmente rivestita da Alessandro Profumo, anch’egli all’interno dei messaggi e degli audio di Massimo D’Alema pubblicati da Striscia e dal quotidiano La Verità.