Comizio Meloni a Vox, volano stracci tra Scanzi e Santanchè

Daniela Santanchè e Andrea Scanzi
Daniela Santanchè e Andrea Scanzi

di Marco Zonetti 🖋️

La bagarre politica sull’oscuramento da parte del Tg2 del comizio di Giorgia Meloni in Spagna, a sostegno della candidata del partito di estrema destra Vox, ha innescato un filone di polemiche parallelo tra la Senatrice Daniela Santanchè, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione di Vigilanza Rai, e il giornalista del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi.

Ricostruiamo gli avvenimenti. Michele Anzaldi (Iv), Segretario della Vigilanza Rai, denuncia pubblicamente – assieme alla Senatrice del Pd Valeria Fedeli – il fatto che il Tg2 non abbia mai mandato in onda il comizio della Meloni, offrendo invece grande spazio alla risposta data sui social da quest’ultima al Segretario del Pd Enrico Letta che criticava i toni del suo discorso spagnolo. A quel punto Fratelli d’Italia corre in soccorso del Direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, e la Senatrice Santanchè su Twitter chiama in causa l’On. Anzaldi domandandogli come mai egli diventi “improvvisamente sordo e muto quando Andrea Scanzi dà della bestia a Giorgia Meloni. Forse per lui è lecito che gli ospiti fissi in Rai insultino una donna leader di FdI?”.

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A stretto giro, Michele Anzaldi risponde a tono a Daniela Santanchè (peraltro presenza ricorrente di #Cartabianca in cui Scanzi è ospite fisso retribuito), ribadendo che l’omissione del Tg2 è “una pagina di grave disinformazione” e ricordandole che “evidentemente pur stando in Vigilanza non si è accorta delle interrogazioni che [lui, Anzaldi, ha] depositato in questi anni su #Cartabianca e gli ospiti pagati: se Scanzi è presenza fissa alla trasmissione di Rai3, dalla quale avrebbe insultato anche Giorgia Meloni, deve ringraziare Fdi e la Santanchè, che in Vigilanza si oppongono alla Risoluzione Barachini per la rotazione e la gratuità degli opinionisti. Fdi voti la Risoluzione e anche la presenza di Scanzi sarà ridimensionata, in favore di altri giornalisti e opinionisti che avranno anche loro spazio per esprimersi”.

A margine della diatriba politico-istituzionale, si inserisce a quel punto lo stesso Scanzi che, sui suoi profili social, pubblica il tweet della Santanchè che lo chiama in causa, e scrive: “Guardate che poracciata politica totale. L’esimia Santanché, che d’ora in poi chiamerò per maggiore correttezza anagrafica Garnero, inventa di sana pianta la notizia secondo la quale avrei chiamato “bestia” Giorgia Meloni. Ora: premesso che nel giusto contesto avrei potuto tranquillamente farlo, perché la satira può tutto, e aggiunto che “bestia” per me è un complimento essendo io vegetariano ed antispecista (e dunque dando la stessa importanza morale a un essere umano o a un cane o un cavallo), io non ho mai fatto quell’associazione. Mai”.

E Scanzi spiega: “Molto più semplicemente, in un post su Instagram (e non Facebook) dedicato alle parole di Kasia Smutniak su Meloni, puntualmente record di interazioni, ho scelto ironicamente come luogo del post il film Disney “La bella e la bestia”. Un complimento a entrambe, perché è un film delizioso e oltretutto “bestia” in quel caso ha una valenza affettuosa: la “bestia” della favola è un essere meraviglioso. Decidete voi chi sia la “bestia” del post, se esista e se sia dolce come quella della favola Disney. La Garnero, che come la sua capessa Meloni e molti esponenti di Fratelli di Ricino usa toni ben più grevi e violenti, ha però usato questo escamotage bambinesco per fare quello che i post (?) fascisti amano di più: censurare, epurare, silenziare, confinare“.

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E ancora: “Infatti, con consueto coraggio frignone, ha chiesto alla mamma, al preside e alla maestra di espellere l’alunno Scanzi. La Garnero, che per i toni che usa non dovrebbe mai andare in tivù e men che meno in Parlamento, ha chiesto perfino l’intervento del Poro Asciugamano, che equivale ad ammettere di essere alla canna del gas. Questa recita dei Fratelli di Ricino di essere “vittime” dell’informazione è patetica. Anche la Meloni, da giorni, piange perché La7 è tanto birba e cattiva. E qualche babbeo ci crede pure. Che poraccitudine allo stato brado!“.

Scanzi a quel punto conclude: “A Garnero, Urlatrice Nera e Fratelli di Ricino vorrei dire una cosa molto semplice. Ho fatto satira su Renzi sin da quando era potentissimo, e Renzi politicamente è morto. Ho fatto satira su Salvini sin da quando era potentissimo, e Salvini politicamente è morto. Ora tocca a voi. Io mi divertirò parecchio, voi molto meno.Daje Garnero. E viva le bestie!“.

Daniela Santanchè risponderà a tono? E abbandonerà la sua ostilità alla risoluzione della Vigilanza Rai che mira a regolamentare ospiti e opinionisti nei talk e a evitare se possibile la loro retribuzione a spese dei cittadini (tagliando così i compensi di Scanzi)? Staremo a vedere.

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