Commissariato il Santa Cecilia, dopo 5 anni d’interrogazioni e ispezioni

Santa Cecilia
Il Conservatorio Santa Cecilia di Roma

di Marco Zonetti 🖋️

La saga del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, come si potrebbe definire la tormentosa vicenda con protagonisti l’istituto romano e le sue vicissitudini gestionali, ha avuto infine una conclusione istituzionale. La Ministra dell’Università e Ricerca Maria Cristina Messa ha infatti commissariato con decreto del 22 aprile 2022 l’istituto, affidandolo all’amministrazione e alla direzione di due funzionari governativi; ovvero Marco Villani, nominato”commissario con funzioni del presidente” e Paolo Rotili, designato”commissario con funzioni del direttore”.

Prima della decisione della Ministra Messa, come ricorda Elisabetta Burba che ha denunciato più volte la vicenda su Panorama, l’amministrazione del Santa Cecilia era stata oggetto di varie ispezioni ministeriali e di una decina di interrogazioni parlamentari, oltre che di diversi esposti, di numerose sentenze di condanna, nonché artefice di cinque contestazioni disciplinari comminate agli studenti, con la sospensione di un allievo che aveva criticato la precedente gestione durante un’assemblea studentesca online. Fino all’ultimo sviluppo, ovvero il commissariamento governativo del Conservatorio per “necessità urgenti e indifferibili”.

La lunga diatriba che ha condotto al commissariamento del Santa Cecilia e alla rimozione dell’ex presidente Antonio Marcellino e dell’ex direttore Roberto Giuliani con sospensione dei loro emolumenti a partire dal momento dell’insediamento di Villani e Rotili, aveva preso il via il 5 giugno 2017 con un’interrogazione dell’allora Senatrice dem Lucrezia Ricchiuti, seguita poi da analoghi interventi da parte di colleghi parlamentari fra cui il Senatore Giuseppe Cucca (Italia Viva-Psi) e il Deputato Stefano Fassina (LeU), per poi proseguire tra varie controversie, documentate in un articolo di MicroMega del 2020 che chiamava in causa direttamente l’operato del direttore Giuliani.

Tale articolo attirò l’attenzione dell’Onorevole Michele Anzaldi, Segretario della Vigilanza Rai e membro di Italia Viva della Commissione Cultura, che nell’agosto del 2020 procedeva a presentare un’interrogazione all’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e all’allora Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, interrogazione nella quale il Deputato di Iv ricordava la succitata interrogazione del Senatore Giuseppe Cucca che esponeva “evidenti criticità nella gestione del Conservatorio“.

Michele Anzaldi “sottolineava inoltre che: “le gravi irregolarità della conduzione del conservatorio [risultavano] anche da un articolo apparso il 10 giugno 2020 sul sito di Micromega, dal quale [risultava] addirittura che il direttore del conservatorio [avesse] mantenuto in carica, quale membro del consiglio d’amministrazione a rappresentare gli studenti con diritto di voto, una giovane donna che si è diplomata da parecchio tempo e che – dunque – studentessa non è più“. Il Deputato di Italia Viva puntava dunque il dito su “evidenti e reiterate illegittimità di gestione, acclarate anche in sede istituzionale” e invitava il Governo a intervenire.

In un’intervista rilasciata a Globalist, l’On. Anzaldi era poi tornato sull’argomento, parlando di “disinvolta trascuratezza nel rispetto delle regole da parte del direttore” e di rischio di “eccessiva concentrazione di potere”. Motivi sufficienti, secondo l’Onorevole renziano, “perché il Ministero [commissariasse] immediatamente il Conservatorio“. Auspicio avveratosi soltanto poco meno di due anni più tardi.

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