“Conte convoca Cingolani”. Anzaldi attacca la stampa adeguata alle veline di Casalino

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Rocco Casalino e Giuseppe Conte

L’intervento a favore delle centrali nucleari da parte del Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani in occasione dell’evento di Italia Viva che si sta tenendo in questi giorni a Ponte di Legno ha fatto infuriare Giuseppe Conte, leader del M5s. Il quale ha “convocato” Cingolani (sic!), almeno secondo i giornali, in primis La Repubblica in un articolo firmato da Annalisa Cuzzocrea.

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Una scelta di verbi piuttosto sconvolgente quel “convoca”, visto che Cingolani – in quanto Ministro della Repubblica – risponde a tutti gli italiani e non solo al M5s. Ma sconvolgente soprattutto dal momento che, fin dal febbraio 2021, Giuseppe Conte non è più Presidente del Consiglio dei Ministri, e quindi – di fatto – non è più a capo dei ministri stessi. Come tale, non può “convocare” proprio nessuno, se non forse il suo personale di servizio nel caso in cui quest’ultimo dimentichi di sistemare sulla tavola il cucchiaino da consommé, non provveda a comporre un centrotavola floreale particolarmente elegante o non lucidi a dovere l’argenteria di famiglia.

Essendo Conte di fatto “soltanto” il leader del Movimento Cinque Stelle e non più il Capo del Governo, quel – ribadiamo sconvolgente – titolone “convoca” rivolto a un Ministro ha scatenato le critiche del Segretario della Commissione di Vigilanza Rai e Deputato di Italia Viva Michele Anzaldi che, su Twitter, ha commentato: “Come può un segretario di partito ‘convocare’ un Ministro della Repubblica? A che punto possono arrivare le veline della propaganda e come è possibile che la stampa si adegui in questa maniera? Il Governo farebbe bene a chiedere a Conte di smentire e scusarsi su Cingolani”.

Le “veline della propaganda” di Rocco Casalino, ex portavoce di Conte ai tempi di Palazzo Chigi, e ora responsabile della sua comunicazione quale leader grillino, non cessano dunque di essere riprese pedissequamente dalla stampa (anche quella definita autorevole), come ai tempi dei governi giallo-verde e giallo-rosso. In entrambi i quali, peraltro, il Ministro della Transizione Ecologica predecessore di Roberto Cingolani era Sergio Costa, nominato da Conte. Così come fu nominata agli albori del governo M5s-Pd l’ufficio stampa dell’ex Ministro Costa, ovvero Stefania Divertito. Rimasta al Ministero, malgrado il cambio di esecutivo e la dipartita di Conte da Palazzo Chigi, come ufficio stampa dello stesso Roberto Cingolani. Vestigia dell’era Casalino, insomma, finanche nel Governo Draghi.

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