di Marco Zonetti 🖋️
La lettera di Tiziano Renzi al figlio Matteo, pubblicata dal Corriere della Sera di proprietà di Urbano Cairo, ha indignato i più, ma non ha stupito chi da tempo – come noi – sottolinea la pedissequa linea editoriale della premiata ditta Corriere/La7 contro l’ex Presidente del Consiglio e ora leader di Italia Viva.
Quando Renzi presidiava Palazzo Chigi, il canale televisivo di cui Cairo è patron costruiva le proprie fortune bersagliando da mane a sera Renzi in ogni suo talk show, cavalcando le fiammeggianti rivendicazioni dei grillini allora all’opposizione, appoggiandone l’avanzata sino a Palazzo Chigi, e costruendo processi mediatici – spesso in contumacia – contro il fiorentino, mentre gli esponenti pentastellati – secondo le direttive di Rocco Casalino – venivano interpellati nelle trasmissioni senza alcun contraddittorio.
Qualche anno più tardi, nel periodo compreso tra il dicembre 2020 e il gennaio 2021, mentre gli un tempo incendiari 5 Stelle occupando le poltrone governative diventavano per tradizione pompieri proni all’Europa (dopo aver indetto finanche un referendum per uscirne) e aver sconfessato ogni principio stamburato per attirare consensi, ecco che La7 si trasformava nella più innamorata delle “bimbe di Conte” tuonando ogni giorno contro il malvagio e irresponsabile Renzi che osava innescare una crisi di Governo in piena pandemia a rischio di far cadere “l’avvocato del popolo”, ovvero il messia.
Lo stesso Cairo, convinto che alla fine la crisi di Governo portasse a un Conte ter, si spingeva in un endorsement sfegatato al leader pentastellato, salvo poi rimanere con un pugno di mosche quando questi veniva fatto sloggiare da Palazzo Chigi, sostituito da Mario Draghi.
E da quel momento, La7 mutava in una sorta di baluardo antidraghiano mentre Otto e mezzo, la trasmissione più vista di La7 condotta da Lilli Gruber, diveniva ogni sera un avamposto di nostalgici contiani pronti a sparare sull’ex Presidente della BCE, ovviamente chiamando sempre in causa Renzi, reo di aver destituito il Padre della Patria venuto da Volturara Appula per salvare il mondo.
Oggi, nel momento in cui i 5 Stelle sono dilaniati dalle loro perpetue faide e divorati dalla loro atavica inconsistenza, nel periodo in cui i sondaggi vedono i grillini a picco e lo stesso Conte deprivato della sua leadership grazie a un’azione legale, ecco che la macchina di Cairo si mette in moto e spara a pallettoni su Renzi, artefice – anche qui la tempistica ha del mirabile – di una denuncia ai pm che stanno indagando sulla fondazione Open, inchiesta sbandierata a ogni piè sospinto dalle parti di La7.
E anche ieri sera a Otto e mezzo, parlando di crisi ucraina e di venti di Terza Guerra Mondiale, si poteva non tirare in ballo Renzi e la lettera del padre pubblicata proprio da quel Corriere di cui è proprietario Cairo che possiede anche La7? E chi poteva essere ospite della Gruber se non l’acerrimo nemico di Renzi Marco Travaglio, nonché ospite più presente nel salotto di Lilli, come da statistiche degli economisti Riccardo Puglisi e Tommaso Anastasia? Nei territori di Cairo, insomma, le “bimbe di Conte” incombono costantemente dietro l’angolo, inesorabili latrici di foschi presagi come le gemelline di Shining. E altrettanto “ben disposte”.