Cultura. Anzaldi: “Rai impantanata. Il servizio pubblico lo fanno i privati”

Anzaldi ItsArt Rai
Michele Anzaldi, Segretario della Vigilanza Rai

Durante l’audizione del Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini in Commissione di Vigilanza Rai, si è insistito a profusione sulla piattaforma ITsArt, realizzata da Cassa Depositi e Prestiti in collaborazione con Chili Tv, dalla quale si è (auto)esclusa la Rai, per stessa ammissione dell’Amministratore Delegato Fabrizio Salini. (Per saperne di più, utile leggere questa disamina di Angelo Zaccone Teodosi su key4biz.it).

Molte polemiche hanno accompagnato l’assenza del Servizio Pubblico Radiotelevisivo dalla cosiddetta “Netflix della Cultura”, ma una voce va in controtendenza. Ed è quella del Segretario della Commissione di Vigilanza Michele Anzaldi (Iv). Nel suo intervento durante l’audizione del Min. Franceschini (vedi video pubblicato in calce), l’On. Anzaldi è tornato su un argomento che aveva sviscerato in un’intervista a VigilanzaTv.

Secondo l’On. Anzaldi, bene ha fatto – per abilità o per fortuna – il Ministro Franceschini a procedere con il progetto di ITsArt senza attendere le ambasce, le lungaggini e le titubanze della Rai. La quale risulta “impantanata”, e alla quale è del tutto inopportuno “dare ancora soldi e compiti”. La Rai, ricorda il Segretario della Vigilanza, non ha realizzato il canale inglese, non ha realizzato il canale istituzionale, ed è stata protagonista di vicende eclatanti come quella della docuserie Sanpa, realizzata da Netflix ma con il 90% di materiale tratto dalle teche Rai come segnalammo proprio noi.

Nel momento in cui, dunque, la Rai è di fatto marginale nella produzione di contenuti culturali, è – secondo Michele Anzaldi – condotta utile quella di favorire progetti di cui il cittadino ha bisogno, anche se tali progetti sono opera di privati. Privati che, negli ultimi tempi, finiscono per assolvere il compito di servizio pubblico al quale invece la Rai pagata dal canone abdica.

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