Di Marco Zonetti
Qualche mese fa, scrivevamo indignati per l’abnorme spazio dedicato dai talk show al caso di Denise Pipitone, la bambina di quattro anni scomparsa da Mazara Del Vallo nel 2004, intristiti dal fatto che anche la Rai partecipasse attivamente al teatrino della Tv del dolore. Ed ecco che anche le forze dell’ordine confermano la nostra opinione, aggiungendovi un particolare ben più inquietante.
Storie Italiane, Ore14, Vita in Diretta, Mattino 5, Pomeriggio 5, Quarto Grado e così via… sono tanti, sui canali Rai e Mediaset, iprogrammi che dalla mattina alla sera si occupano da mesi e mesi di Denise. Un elenco da cui ci sentiamo di escludere Chi l’ha visto? che rifugge da sensazionalismi ed “effetti speciali” di sorta, tanto che la conduttrice Federica Sciarelli – come rivelammo in esclusiva rilanciati da Dagospia – si era rivolta qualche mese fa all’ex Ad Rai Salini per protestare contro la linea editoriale della Vita in Diretta riguardo alla modalità di trattamento del caso, ma questa è un’altra storia.
In ogni modo, fra apparizioni di sosia di Denise cresciute in ogni angolo d’Europa, falsi allarmi, anticipazioni clamorose, rivelazioni shock, presunti testimoni oculari, di tutto e di più, la saga si dipana quotidianamente e tiene banco nelle varie trasmissioni, ognuna simile all’altra nella corsa ad alimentare il morboso interesse per la triste vicenda.
Vicenda nella quale i talk show (purtroppo anche del Servizio Pubblico) hanno finito in maniera inquietante per sovrapporsi alle indagini degli inquirenti, arrivando a interferire loro malgrado nell’inchiesta. Parte da questo assunto l’ultimo sviluppo che vede il Procuratore Capo di Marsala Vincenzo Pantaleo con i sostituti Roberto Piscitello e Giuliana Rana richiedere l’archiviazione per Anna Corona – ex moglie di Piero Pulizzi, attuale compagno della madre di Denise Piera Maggio – e Giuseppe Della Chiave, accusati finanche di sequestro di persona. La figlia della Corona e sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, era stata già peraltro processata e assolta in via definitiva per lo stesso reato.
Enfatizzate e diffuse a milioni di spettatori ogni giorno, le indiscrezioni non confermate, le delazioni di sconosciuti senza identità, le segnalazioni anonime e in particolar modo le confessioni di testimoni che adombravano il coinvolgimento di Corona e Della Chiave nella scomparsa di Denise (confessioni come quelle di una turista poi scopertesi “inventate di sana pianta” per via di “suggestioni” ricevute dalla Tv), avevano portato l’accusata a dichiarare a gran voce la propria innocenza, gridando al “processo mediatico”. Una posizione ora sposata dai Pubblici Ministeri che nel richiedere l’archiviazione per Corona e Della Chiave, puntando il dito contro i talk show hanno dichiarato: «L’influenza dei media è a tale punto che essi non si limitano a raccontare gli eventi piuttosto, spesso, in una gara a chi arriva prima tra diverse testate giornalistiche, a provocarli. E tali eventi hanno pure una sgradevole referenza sulle indagini in corso».
Dopo questo duro attacco delle forze dell’ordine alla morbosità dei talk show, i contenuti di questi ultimi cambieranno? Staremo a vedere. Rimane l’indignazione che a questo deleterio teatrino si presti anche la Rai pagata dal canone dei contribuenti.