Detto Fatto. Anzaldi: “Iniziato scaricabarile, ma colpa è di Salini”

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L’Ad Rai Fabrizio Salini

Detto Fatto, è partito lo scaricabarile. Sì, alla Rai, è tutto un correre a riversare su altri le colpe della messa in onda dell’offensivo video tutorial di Emily Angelillo ospitato dalla trasmissione di Rai2 condotta da Bianca Guaccero. Lo denuncia in primis il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi su Facebook.

La requisitoria dell’On. Anzaldi

L’On. Anzaldi punta il dito sulle “fantomatiche istruttorie annunciate dall’amministratore delegato e dal direttore di rete” e sulla “puntata incriminata cancellata da Raiplay e quella di oggi annullata poco prima della messa in onda”. E commenta: “Di fronte allo spettacolo indecoroso che sta dando la Rai, il presidente del Consiglio Conte ripeterebbe ancora che Salini “sta facendo bene”, come ha detto dalla Gruber?

Responsabilità del vertice, non dell’ultimo redattore

Quindi il Segretario Anzaldi procede a illustrare che: “Quando un’azienda come questo servizio pubblico inanella a ripetizione “casi”, errori, scivoloni, infrazioni del pluralismo e della par condicio, la responsabilità è del vertice, non dell’ultimo redattore. Per una trasmissione come Detto fatto, pur in appalto parziale insieme alla società esterna Endemol, lavorano in media 5-8 persone in redazione, 2-3 autori, 3-8 assistenti programmisti, 2-4 truccatori, 2 cosiddetti tuttofare, oltre alla conduttrice”.

Una mangiatoia mantenuta intatta e rafforzata da Salini

E ancora: “Al di sopra della redazione, a vigilare e controllare, ci sono 1 direttore di rete, 1 vicedirettore, 1 vicedirettore di produzione, 1 capo struttura. Una quantità incredibile di persone, alle quali si aggiunge pure l’appalto alla società esterna! E la Rai ha addirittura il coraggio di chiedere altri soldi allo Stato? Al netto delle responsabilità individuali, è il modello in sé che appare sbagliato, fallimentare, incredibilmente costoso. Una vera mangiatoia“.

“Un modello”, conclude l’On. Anzaldi che Salini, “ormai arrivato al termine legale del suo mandato, ha mantenuto intatto e addirittura rafforzato, ostacolando in ogni modo l’applicazione della Risoluzione della commissione di Vigilanza contro i conflitti di interessi di agenti, autori e conduttori“.

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