Iannacone Ulisse moderno torna a Itaca e si prepara per “L’Odissea”

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Domenico Iannacone e Franco Arminio a “Itaca”

Domenico Iannacone in replica con Che ci faccio qui nel pomeriggio di Rai3 tornerà in Tv con L’Odissea

Domenico Iannacone torna a Itaca ma si prepara per L’Odissea. “L’Ulisse moderno” della Tv pubblica italiana, ora in onda con le repliche di Che ci faccio qui nel pomeriggio di Rai3, viaggia assieme al paesologo Franco Arminio fino al suo paese natale, Torella del Sannio in Molise. E alla sua casa alla quale egli ha dato il nome della patria di Ulisse

Domenico Iannacone ha molto in comune con l’eroe greco. Non tanto con l’Odisseo cantato da Omero quanto con l’Ulisse dantesco. Colui che mosso dal fuoco ardente che lo divora dentro si spinge oltre i mari della “canoscenza”. Seguendo il richiamo irrefrenabile della propria interiore “virtute”.

Oltre le colonne d’Ercole

Storie di vita vissuta e di uomini e donne singolari. Di periferie difficili, di eroi quotidiani che s’impegnano per migliorare la vita del loro prossimo. Di paesi abbandonati nei quali soffia sotto le ceneri ancora un alito di vita. Iannacone mira sempre a superare le “Colonne d’Ercole”, portandoci per mano con sé. Emulo dell'”eroe della conoscenza errante”, di colui che “viola spazi inaccessibili”.

Che ci faccio qui opera d’arte ed esempio di servizio pubblico

Anche regista dei suoi programmi, confeziona poesie per immagini – in special modo nelle ultime due puntate di questa mirabile edizione di Che ci faccio qui. Come l’ultima sequenza di questo ciclo, sequenza nella quale con il suo compagno d’avventure Franco Arminio spinge lo sguardo verso l’orizzonte inquadrato dalla finestra di “Itaca” affacciata sulle alture in lontananza e sul cielo. 

Nel suo Trattato di Semiotica Generale, Umberto Eco c’insegna che l’opera d’arte per essere tale dev’essere ambigua e autoriflessiva. In questo senso, nelle sue multiformi sfaccettature di significato e nei molteplici stimoli di riflessione che suscita in ogni sua puntata, Che ci faccio qui può essere definito un’autentica opera d’arte. La quale, oltre a riscuotere ottimi ascolti e un caloroso gradimento del pubblico, illumina la Rai, il Servizio Pubblico e, come pare suggerirci quello sguardo gettato sull’orizzonte e sul cielo più oltre, anche il mondo. 

Le finestre sono luoghi magici che contengono i luoghi che le contengono. E Iannacone sembra confidarci che quella che appare come la “chiusura del cerchio” suggellata dal suo ritorno a casa, in realtà è soltanto l’inizio di nuove avventure e nuovi racconti.

L’Odissea con Il Teatro Patologico

Come abbiamo accennato all’inizio, da buon “Ulisse moderno” qual è, il giornalista si appresta a vivere la sua personale “epopea”. Già, perché sempre su Rai3 prossimamente partirà proprio “L’Odissea” recitata dagli attori del Teatro Patologico di Dario D’Ambrosi e curata da Domenico Iannacone con la Hangar di Gregorio Paolini, che produce anche Che ci faccio qui. Un evento mediatico del tutto innovativo che cambierà per sempre la televisione italiana, fra spettacolo e denuncia sociale, fra intrattenimento e servizio pubblico, fra cultura e civiltà. Ne riparleremo.

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