Dopo la censura, Corriere e Fuortes s’ingraziano il Papa. Ma Avvenire li bacchetta

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di Marco Zonetti 🖋️

Sul Corriere della Sera di oggi, 31 marzo 2022, spicca l’intervista a Carlo Fuortes, Ad Rai; un lungo colloquio con richiamo in prima pagina e introdotto dal titolone: “A Pasqua su Rai1 il Papa racconterà il Vangelo con l’Arte”. Fin dalle prime righe dell’intervista rilasciata ad Antonella Baccaro veniamo infatti a sapere che Fuortes “cala l’asso nella programmazione della rete ammiraglia” e che Papa Francesco sarà su Rai1 la sera di Pasqua in un viaggio inedito nel Vangelo con un contributo di Roberto Benigni. Il tutto, nelle parole dello stesso Ad, “in linea con un’idea di servizio pubblico che in questi anni si è dimostrato insostituibile dalla pandemia alla guerra”.

Eh già, la guerra. Argomento sul quale lo stesso Papa Francesco sette giorni fa, giovedì 24 marzo, è intervenuto definendo una “vergogna” e una “pazzia” l’aumento delle spese militari al 2% del Pil, guadagnandosi tuttavia assai poco risalto da parte della stessa Rai, in particolare dal Tg1 da Fuortes tanto lodato nell’intervista al Corriere, e se è per questo anche dallo stesso quotidiano che oggi invece lo celebra nei titoloni.

E non siamo noi a sottolinearlo, bensì la testata d’ispirazione cattolica Avvenire che, lo scorso sabato 26 marzo, stilava per filo e per segno l’elenco di tutti quei media italiani che hanno fatto “scomparire” il monito del Papa sull’incremento delle spese per le armi. L’articolo di Alessia Guerrieri sul quotidiano cattolico ricordava che le parole pronunciate da papa Francesco ricevendo in udienza il Centro italiano femminile (Cif) il 24 marzo erano state “ignorate” quello stesso giorno “dalla testata ammiraglia della Rai e non [comparivano] perciò né nell’edizione delle 13.30 né in quella delle 20 del Tg1“. L’assenza dell’aspro rimprovero del Papa dal principale notiziario nazionale pubblico proprio il giorno in cui Mario Draghi dichiarava che l’Italia avrebbe rispettato l’impegno con la Nato fu peraltro denunciata dal Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi mentre il Segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni stigmatizzava molti giornali stampati per aver “silenziato, oscurato, cancellato il grido di Papa Francesco”.

Fra i “giornali stampati” di cui sopra, Avvenire citava in primis Il Corriere della Sera che aveva ridotto l’appello del Santo Padre a “una fotonotizia di tre righe a pagina 15”, quando invece per esempio Il Fatto Quotidiano vi aveva dedicato “un primo piano a pagina 3 in un ampio pezzo di apertura” e Il Quotidiano Nazionale un editoriale che partiva dalla prima pagina e continuava nell’approfondimento dedicato a pagina 6.

Ci si domanda come mai le parole del Pontefice sulla guerra, parole che hanno fatto il giro del mondo e relative alla notizia principale di quel giorno, fossero relegate a pagina 15 in una “fotonotizia di 3 righe” mentre l’annuncio di Fuortes che a Pasqua ci sarà il Papa su Rai1 abbia meritato il richiamo in prima pagina e il titolone a caratteri cubitali dell’intervista all’Ad Fuortes. Alla luce di tutto ciò, al Tg1 e al Corriere il Papa sembra insomma apparire e scomparire dagli argomenti prioritari come il fantasma dell’Amleto. Peculiari criteri di “notiziabilità” da parte delle due testate giornalistiche principali d’Italia, non c’è che dire.

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