Elezioni, flop sovranista. Anzaldi: “Merito di Renzi sarà riconosciuto dalla stampa?”

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Matteo Renzi, Leader di Italia Viva

“Se oggi i giornali possono titolare che “i sovranisti sono stati sconfitti” – scrive su Facebook il Deputato di Italia Viva e Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi – lo si deve ad una serie di scelte politiche che negli ultimi 3 anni Matteo Renzi ha ispirato e promosso, spesso contro tutto e tutti. Qualcuno avrà l’onestà intellettuale di riconoscerglielo?”.

E l’On. Anzaldi precisa: “In tre anni i populisti di destra e sinistra sono stati sbaragliati e resi inoffensivi perché in momenti cruciali il Parlamento ha preferito seguire la strada indicata da Renzi piuttosto che da altri. Basta fare un breve riepilogo di alcuni fatti”.

Aiutato da un video che correda il suo post, il deputato renziano quindi elenca: “Nel 2018, dopo le elezioni politiche, c’era chi voleva costringere il Pd a fare il governo con il Movimento 5 stelle nel periodo più duro per i democratici. Un’alleanza che sarebbe stata guidata da Di Maio e Grillo, dove il Pd avrebbe fatto il gregario sconfitto. Grazie a Renzi e ai “#senzadime” quell’operazione che avrebbe dato il colpo del definitivo Ko al centrosinistra è stata sventata.

“Nell’agosto 2019, dopo il delirio del Papeete, c’era nel Pd chi avrebbe voluto andare subito ad elezioni, magari per decidere nuove liste elettorali ed epurare chi aveva sostenuto Renzi negli anni precedenti. Elezioni che avrebbero regalato pieni poteri a Salvini (che era da solo al 38% nei sondaggi) e portato la destra a decidere in solitaria il nuovo Presidente della Repubblica. Grazie a Renzi e alla “mossa del cavallo”, in quell’estate non si andò ad elezioni ma nacque il Conte 2, certamente una pillola dura da mandare giù ma un male minore rispetto ai pieni poteri ai sovranisti di destra.

“A inizio 2021 c’era chi diceva “Conte ter o elezioni”, chi voleva far gestire il Pnrr alle sceneggiate televisive di Casalino, mentre il Paese avrebbe perso il treno più importante della ripartenza dopo la pandemia. Ci fu nel Pd anche chi aiutò Conte a trovare i senatori per far nascere il gruppo dei responsabili al Senato. Quando si sono accorti che senza Italia Viva non avevano più i voti in Parlamento, Conte finalmente si è dimesso ed è arrivato Mario Draghi, una garanzia assoluta di europeismo e competenza per il governo del Paese, l’argine più forte a sovranisti e populisti che oggi alzano bandiera bianca per la peggiore sconfitta degli ultimi anni, ma soprattutto il miglior presidente del Consiglio per gestire la ripresa economica, che grazie a questo governo è già in atto, e far tornare la fiducia in famiglie e imprese. Qualcuno lo riconoscerà in queste ore di analisi politica del risultato elettorale?” si domanda, concludendo, l’Onorevole Anzaldi.