Elezioni, storia dei confronti Tv in Italia. Anzaldi: “Rischia di saltare tutto”

Letta meloni conte calenda
Giuseppe Conte, Giorgia Meloni, Enrico Letta, Carlo Calenda

di Marco Zonetti 🖋️

Gli studiosi di comunicazione politica hanno per anni fatto notare come i dibattiti televisivi americani fra i candidati alle elezioni presidenziali, fin dal primo storico faccia a faccia sul piccolo schermo che vide protagonisti nel 1960 Richard Nixon e John Kennedy, fossero totalmente diversi da quelli europei. Sul vecchio continente i confronti fra candidati alle elezioni vantano un “formato più fluido e conforme ai canoni dell’evento mediale” ove i “contendenti che si fronteggiano sul palco, possono interrompersi, replicare, non hanno tempi rigidi di risposta [e] i giornalisti (in numero limitato) sono quasi fuori campo” (Giampietro Mazzoleni, La comunicazione politica, 1998, Il Mulino, Bologna, pp. 220-221).

In Italia, tuttavia, il “confronto all’americana” si è affacciato prepotentemente sugli schermi televisivi – e con grande successo – nella campagna elettorale per le comunali di Roma e Napoli del 1993. La riforma della legge elettorale per l’elezione dei sindaci permette infatti d’infondere vita mediatica a duelli memorabili come quello fra Alessandra Mussolini e Antonio Bassolino, candidati sindaci di Napoli, e Francesco Rutelli e Gianfranco Fini in lizza per il Campidoglio. Quanto agli ascolti, il “braccio di ferro” Mussolini-Bassolino condotto da Enrico Mentana su Canale5 in seconda serata il 30 novembre 1993 conquistò una media di 5 milioni 34 mila spettatori, il 33.15 per cento di share e 15 milioni di contatti. La puntata di Milano, Italia del 23 novembre 1993 (Raitre dalle 22.50 alle 23.48) condotta da Gianni Riotta con il faccia a faccia Fini-Rutelli raggiunse invece 4 milioni 468 mila telespettatori e lo share del 35.26%. Numeri che oggi, con i talk show che si aggirano perlopiù su percentuali irrisorie del 2-3% (e talvolta anche meno), fanno strabuzzare gli occhi.

Con la “discesa in campo” di Silvio Berlusconi nel 1994, è il Cavaliere il protagonista dei successivi confronti televisivi. Vedi il memorabile faccia a faccia con Achille Occhetto moderato da Mentana su Canale 5 il 23 marzo 1994, e quelli del 1996 con Romano Prodi, prima su Rai3 nel programma Linea 3 di Lucia Annunziata e poi su Canale5 ospiti di Mentana a Testa a testa.

Nel 2001, Berlusconi preferisce non confrontarsi direttamente con il suo rivale Francesco Rutelli, bensì lo sfida a distanza dal Maurizio Costanzo Show mentre l’ex sindaco di Roma è ospite di Michele Santoro su Rai2 nella trasmissione Il raggio verde. Ed è Rutelli ad aggiudicarsi nettamente la battaglia degli ascolti: la sua ospitata al Raggio Verde conquista 6 milioni 921 mila spettatori con il 27,30% di share. Lo speciale del Maurizio Costanzo Show con il Cavaliere protagonista assoluto raduna invece 4 milioni 652 mila spettatori con il 17,90%.

Berlusconi si presenta però a sorpresa nel 2005 negli studi di Ballarò su Rai3, mentre Giovanni Floris ospita sempre Rutelli, allora leader della Margherita, e il Presidente dei Ds Massimo D’Alema, dando così vita a un inatteso “triello”. Nel 2006 Silvio ritrova invece il suo antico nemico Romano (Prodi) e si confronta con lui in due faccia a faccia su Rai1, il primo moderato da Clemente Mimun e il secondo da Bruno Vespa.

Ma in Italia è solo sei anni più tardi, nel 2012, che il confronto televisivo fra candidati alle elezioni assumerà i connotati di un autentico format che da quel momento in poi detterà legge. Ed è SkyTg24 a brevettarlo. Il 12 novembre 2012, in occasione delle primarie del Pd, SkyTg24 diretto da Sarah Varetto inaugura infatti il programma Il Confronto. Il format prevede una serie di domande da un minuto e trenta secondi massimo, tre possibilità di replica da trenta secondi ciascuna, domande incrociate tra i candidati e dagli “ammiratori” degli avversari e un appello finale dei candidati. Gli schermi dello studio scandiscono un conto alla rovescia che i candidati sono chiamati a rispettare rigorosamente.

L’ordine di disposizione dei candidati in studio, su podi che richiamano i confronti dei candidati alle presidenziali americane, è definito in maniera casuale attraverso un sorteggio, così come le domande incrociate degli “ammiratori”. Prima di ogni confronto i rappresentanti dei candidati e la direttrice del Tg Sarah Varetto, condividono e sottoscrivono il regolamento del format. Anche il pubblico può partecipare attraverso il voto con il quale gli spettatori sono chiamati a premiare il candidato che li ha convinti di più, esprimendo la propria opinione tramite il decoder Sky connesso a Internet o l’app di Sky TG24.

Al primo confronto del novembre 2012, che si tiene nella X Factor Arena di Milano con la moderazione di Gianluca Semprini (conduttore fisso fino al 2016), partecipano i candidati leader della coalizione Italia, bene comune per scegliere colui o colei che correrà per la carica di Presidente del Consiglio alle elezioni del marzo 2013. Si fronteggiano Matteo Renzi, Pier Luigi Bersani, Laura Puppato, Nichi Vendola, Bruno Tabacci.

Il secondo confronto, in onda negli studi Sky di Roma Salaria, e il terzo, trasmesso dalla suggestiva cornice di Piazza del Popolo a Roma, sono invece incentrati sulle elezioni comunali romane e vedono dibattere il 23 maggio 2013 i candidati Marcello De Vito, Alfio Marchini, Gianni Alemanno e Ignazio Marino, e il 6 giugno 2013 – prima del ballottaggio che vedrà la vittoria di quest’ultimo – Marino e Alemanno.

Nel quarto, il 29 novembre 2013, sono protagoniste le primarie del Partito Democratico e dalla X Factor Arena di Milano si confrontano Matteo Renzi, Giuseppe Civati e Gianni Cuperlo. Di lì a poco Renzi diventerà non soltanto Segretario del Pd ma anche Presidente del Consiglio. Il 19 novembre 2014, Il quinto confronto in onda dagli studi Sky di Roma in Via Salaria vede sulla “graticola” televisiva i candidati alle elezioni regionali in Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, Alan Fabbri, Giulia Gibertoni, Alessandro Rondoni.

Nei successivi quattro confronti, tutti in onda dagli studi Sky di Roma in Via Salaria, a dibattere sono rispettivamente i candidati delle elezioni regionali in Puglia (15 maggio 2015), Campania (17 maggio 2015), Veneto (21 maggio 2015), Liguria (25 maggio 2015). Il decimo confronto, andato in onda il 31 maggio 2016 sempre negli studi romani di Via Salaria, torna invece a occuparsi delle elezioni comunali capitoline e vede darsi battaglia i candidati Roberto Giachetti, Virginia Raggi, Alfio Marchini, Giorgia Meloni, Stefano Fassina.

Giachetti e Raggi torneranno a dibattere prima del ballottaggio che vedrà trionfare la candidata pentastellata, il 15 giugno 2016, nel confronto organizzato da Sky in Piazza del Campidoglio. Il 2 giugno e l’8 giugno, negli studi Sky di Milano Santa Giulia, si affrontano invece rispettivamente i candidati alle elezioni comunali milanesi Giuseppe Sala, Stefano Parisi e Gianluca Corrado, e poi, prima del ballottaggio meneghino, Sala e Parisi. Mentre il 10 giugno 2016, al Lingotto di Torino, Sky organizza il confronto tra i candidati alle elezioni comunali torinesi Piero Fassino e Chiara Appendino, che sarà poi eletta sindaco.

Gianluca Semprini passa alla Rai ed è quindi Fabio Vitale a moderare gli ultimi due confronti in ordine di tempo. Trasmessi il 26 aprile 2017 dagli studi Sky di Milano Santa Giulia e il 28 febbraio 2019 dallo Studio Sky di Roma Montecitorio, essi tornano a incentrarsi sulle primarie del Partito Democratico e vedono rispettivamente protagonisti Matteo Renzi, Michele Emiliano e Andrea Orlando nel primo, e Roberto Giachetti, Maurizio Martina e Nicola Zingaretti nel secondo.

Oggi, con la bocciatura da parte dell’AgCom del confronto televisivo già fissato a Porta a Porta e limitato ai soli Enrico Letta (Pd) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) in piena violazione della Par Condicio, Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai e Deputato di Italia Viva, ha inviato una lettera a Sky chiedendo di ospitare il confronto fra gli esponenti delle quattro coalizioni principali, come richiesto anche dal leader di Azione Carlo Calenda. Sky ha risposto a stretto giro dichiarando di aver già esteso gli inviti, senza tuttavia precisare i destinatari nonché le eventuali risposte ricevute da questi ultimi.

In un’intervista al quotidiano torinese Lo Spiffero, l’On. Anzaldi ha ribadito di augurarsi che Sky possa organizzare effettivamente l’agognato dibattito, “visto che negli ultimi 10-15 anni sono stati la Tv sede naturale dei confronti elettorali”. Precisando che “l’importante è che qualche televisione proceda con gli inviti. Sarebbe inaccettabile se l’opposizione di qualche leader bastasse per bloccare tutto […] La Rai, Mediaset, La7, Sky fissino una data e invitino tutti, vediamo davvero se qualcuno non ci sta“.

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