Giani e Bonaccini. Due vittorie, uno spin doctor: Marco Agnoletti

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Eugenio Giani e Stefano Bonaccini

Grande festa al quartier generale Pd di Novoli, nella periferia nord di Firenze. Eugenio Giani, candidato dem alla presidenza della Regione Toscana, ha superato nettamente la sfidante leghista (anzi, salviniana) Susanna Ceccardi. La percentuale di distacco fra i due contendenti è risultata di gran lunga superiore a quella prevista. Laddove molti osservatori anche autorevoli vaticinavano un testa a testa, e Giani e Pd in serie difficoltà a difendere la Toscana, si è infine assistito a una sonora sconfitta per il Carroccio.

A Novoli, tutt’attorno al nuovo governatore toscano, dopo la conferma dei risultati degli exit poll si respirava un’atmosfera gioiosa che ricordava l’aria trionfale di domenica 26 gennaio 2020 (pre-lockdown, sembra una vita fa) al quartier generale bolognese di Stefano Bonaccini. Anch’egli, come Eugenio Giani, artefice di una vittoria schiacciante contro un’emanazione diretta del “Capitano” Matteo Salvini, in quel caso Lucia Borgonzoni. Una vittoria che, come in Toscana, non era per nulla scontata, anzi tutt’altro.

Giani e Bonaccini: due vittorie, un solo spin doctor

Tra i festanti e accanto ai vincitori, qualche mese fa a Bologna e ieri a Novoli, svettava un uomo altissimo, prestante e dallo sguardo di chi la sa lunga. Parliamo di Marco Agnoletti, già portavoce di Matteo Renzi e poi di Dario Nardella al Comune di Firenze, e direttore della Jump Comunicazione.

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Marco Agnoletti, Direttore di Jump Comunicazione

Jump Comunicazione, ovvero la “piccola” società che ha curato sia la campagna elettorale di Bonaccini sia quella di Giani e che, a conti fatti, si è rivelata determinante in entrambi i casi. Agnoletti, “Agno” come lo chiamano gli amici, è di fatto la classica eminenza grigia, l’uomo dietro le quinte che è riuscito a battere due volte Salvini. E per giunta in due occasioni cruciali per le sorti politiche del Paese.

Politica e televisione

Quarantenne piuttosto riservato e, per dirla con Dostoevskij, restio a mettersi in luce laddove è più opportuno trarsi nell’ombra, il direttore di Jump Comunicazione aggiunge con il trionfo (insperato sotto certi aspetti) di Eugenio Giani un’altra medaglia al suo già nutrito palmares. Rafforzando così ulteriormente la sua autorevolezza e consolidando il suo potere, non soltanto in ambito politico ma anche in quello imprenditoriale e televisivo.

Marco Agnoletti non sussurra infatti soltanto a leader di partito, sindaci, presidenti di Regione e così via, orchestrando per loro campagne elettorali vincenti. Ma è anche uomo di fiducia e consigliere privilegiato di amministratori delegati, presidenti e potenti direttori di rete. Il tutto, corredato da una passione sfegatata per la Juventus che condivide con l’adorato figlioletto, sempre accanto a lui sugli spalti nelle partite dei bianconeri.

Dietro la facciata da toscanaccio “burbero”, il kingmaker Agnoletti cela anche un lato filantropico. Che lo ha visto organizzare, durante il lockdown, l’iniziativa #regalaunlibro, invitando a comprare per l’appunto libri e donarli per aiutare le piccole librerie e le piccole case editrici piagate dall’emergenza covid-19. E in ultima analisi per promuovere la Cultura.

Stefano Bonaccini, che ha triplicato i fondi per le politiche culturali e gli investimenti sul turismo, ed Eugenio Giani, appassionato di storia medievale e contemporanea e presidente della Società Dantesca Italiana, non potevano scegliere insomma spin doctor più affine.