Venezia, la luna… e Fellini. Il regista e la Biennale su RaiStoria

Federico Fellini Mostra del Cinema di Venezia
Federico Fellini riceve il Leone D’Oro alla carriera nel 1985
RaiStoria

Alla vigilia della consegna del Leone d’oro della 77^ edizione della Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, RaiStoria ripropone, questa volta alle 12,00 di sabato 12 settembre 2020, il documentario di Enrico Salvatori Federico Fellini – il genio in Mostra di cui abbiamo trattato nei giorni scorsi.

Approfittiamo dell’occasione per ripercorrere, in estrema sintesi, le apparizioni del grande regista sulla Laguna.

La prima opera che Fellini presentò a Venezia fu Lo Sceicco Bianco, nel 1952 in occasione della XIII edizione della Mostra. Vinse l’anno successivo il Leone d’argento (la giuria decise di non assegnare alcun Leone d’oro) con I Vitelloni. E nel 1954 un altro Leone d’argento per il film La Strada, poi insignito dell’Oscar nel ‘57 quale miglior film straniero.

Benché pluripremiato, Fellini non mise più piede alla Mostra per i quindici anni successivi. I suoi capolavori degli anni Sessanta ottennero prestigiosi premi all’estero. La dolce vita fu Palma d’oro al Festival di Cannes e David di Donatello per la regia. Fellini 8 ½ gli valse un secondo Oscar.

Il regista tornò alla Mostra solo nel 1969 con Satyricon. Ma la XIV edizione non fu che una “rassegna d’arte” perché, da quel periodo, la Mostra iniziò ad attraversare una profonda crisi. Prese parte nel 1970 alla sua XXIX edizione con I clown, film autobiografico prodotto dalla Rai, il primo realizzato per la televisione. 

Sarà Gian Luigi Rondi, direttore della Mostra dal 1983 a “richiamarlo” a Venezia con E la nave va, che fu film evento della XL edizione. Da lui Federico Fellini ricevette finalmente nel 1985 il premio più prestigioso della Mostra, il Leone d’oro alla carriera, dalle mani di Giulio Andreotti e al cospetto del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. E sarà proprio Fellini, cinque anni più tardi, a consegnare lo stesso premio all’amico e sodale Marcello Mastroianni.

Antonio Facchin

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