Film Tv 3 settembre: La donna che visse due volte, Hitchcock al vertice del genio

Film Tv Kim Novak (Madeleine e Judy) e James Stewart ne La donna che visse due volte (Vertigo, 1958) di Alfred Hitchcock
Kim Novak (Madeleine e Judy) e James Stewart ne La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock

Tra i Film Tv di sabato 3 settembre 2022, in onda sui canali del digitale terrestre, abbiamo scelto il capolavoro di Alfred Hitchcock, La donna che visse due volte.

Iris (canale 22) – 21.10

La donna che visse due volte (Vertigo, Thriller-Giallo, Usa, 1958) diretto da Alfred Hitchcock. Con James Stewart, Kim Novak, Barbara Bel Geddes, Tom Helmore, Henry Jones

John “Scottie” Ferguson (Stewart), ispettore di polizia in pensione forzata poiché sofferente di vertigini acuitesi dopo un incidente avvenuto durante l’inseguimento di un criminale, viene incaricato dall’amico d’infanzia Gavin Elster (Helmore) di pedinare la moglie Madeleine (Novak), la cui condotta diviene ogni giorno più preoccupante. Da qualche tempo, infatti, la donna si crede posseduta dallo spirito di Carlotta Valdes, una sua antenata morta suicida, ed Elster teme per l’incolumità della moglie. Nel corso dei suoi pedinamenti dell’algida Madeleine, Scottie se ne innamora perdutamente, ma non riesce a evitare – proprio a causa delle vertigini di cui soffre – che la donna si tolga la vita gettandosi dalla torre di una missione. Preda d’un complesso di colpa, Scottie cade in una forte crisi depressiva dalla quale neanche l’amica Midge (Bel Geddes), infelicemente innamorata di lui, riesce a liberarlo.

Un giorno, per strada, Scottie s’imbatte casualmente in Judy Barton (sempre la Novak), una sosia di Madeleine ma bruna di capelli e dai modi volgari e spregiudicati, restando folgorato dalla rassomiglianza con l’amata defunta. I due iniziano a frequentarsi e Judy s’innamora di lui ma, per amarla a sua volta, Scottie – preda di un’ossessione brutale e paranoica – le impone di cambiare trucco, abiti e modi per diventare la copia perfetta di Madeleine. Judy accetta a malincuore e, a trasformazione completata, l’amore sembra trionfare. Se non fosse per il segreto sconvolgente che Judy nasconde e che minaccia di distruggere la loro felicità.

“Con La donna che visse due volte siamo in pieno universo onirico, dunque nei giochi del subconscio, dell’inconscio e degli archetipi […]. Questo dimostra fino a che punto Hitchcock operi sul subconscio collettivo irrazionale di tutti noi” (Jean Douchet).

Tratto dal romanzo D’entre les morts di Pierre Boileau e Thomas Narcejac, rappresenta il capolavoro assoluto e del regista britannico, poco apprezzato e ancor meno capito al momento dell’uscita ma ampiamente rivalutato in seguito e universalmente giudicato il vertice del suo genio e del suo cinema psicoanalitico. Nonché uno dei film più belli e profondi della storia del cinema, al quale molti autori si sono ispirati, fra i quali David Lynch per il suo Mulholland Drive, Paul Verhoeven per Basic Instict e Brian De Palma per Femme Fatale. De Palma, in particolare, aveva già ampiamente citato Vertigo in Complesso di colpa e in Omicidio a luci rosse.

Un aneddoto: la parte della protagonista de La donna che visse due volte sarebbe dovuta andare a Vera Miles, che – rimasta incinta – dovette rinunciare. Finì per sostituirla Kim Novak (così come nel film Judy sostituisce Madeleine) e l’attrice arrivò a patire – come la protagonista della pellicola – l’idea di essere un mero ripiego per il regista, il quale non fece nulla per rassicurarla del contrario. Se poi pensiamo che Vera Miles avrebbe dovuto sostituire idealmente Grace Kelly, musa del regista che lo aveva “tradito” con il sogno di diventare principessa di Montecarlo, si può capire fino a che punto il film – punteggiato dall’ipnotica colonna sonora di Bernard Herrmann – sia un infinito e vertiginoso gioco di specchi.

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