Film Tv domenica 4 ottobre. Con Leone, Frears e Il Libro della Giungla

RaiMovie, 16.20

film tv domenica 4 ottobre 2020 sergio leone c'era una volta il west

C’era una volta il West (1968) di Sergio Leone. Con Henry FondaCharles BronsonJason RobardsClaudia CardinaleGabriele FerzettiFrank Wolff

Sweetwater, un pezzo di terra vicino a Flagstone (un’immaginaria città del West). Il terreno del vedovo di origini irlandesi Brett McBain (Wolff), sul quale egli vive con i figli, è al centro di un conflitto poiché ospita l’unica fonte d’acqua della regione. Morton (Ferzetti), un avido magnate delle ferrovie, vuol impossessarsene e invia il suo sicario Frank (Fonda) a convincere McBain ad andarsene. Ma il sicario ammazza lui e i suoi figli. Sicuro che nessuno più possa reclamare l’appezzamento, il magnate rimane stupefatto quando in città sopraggiunge Jill (Cardinale), una prostituta di New Orleans che si dichiara la seconda moglie del defunto Brett. Essendo legittima proprietaria del terreno, la donna finisce nel mirino di Morton e di Frank. In aiuto di Jill spuntano il misterioso “Armonica” (Bronson), un pistolero così soprannominato perché suona l’armonica a bocca e che ha vecchi conti da saldare con Frank; e il bandito Cheyenne (Robards), che il sicario vuol incastrare facendolo incriminare per gli omicidi dei McBain.

Canto funebre sulla morte del West

“Su un soggetto scritto dal regista con Dario Argento e Bernardo Bertolucci e sceneggiato con Sergio Donati, è una sorta di antologia del western in negativo in cui si ricorre ai suoi più scalcinati stereotipi. 3 attori americani di scuole diverse e il più famoso dei 3 (Fonda) scelto contro la parte. Il set non è più l’Andalusia, ma la Monument Valley di John Ford. In un film ricco di trasgressioni, Leone dilata madornalmente i tempi drammaturgici, contravvenendo alla dinamica del genere. Sotto il segno del titanismo si tende al teatro d’opera e alla sua liturgia. Dall’epica del treno, della prima ferrovia transcontinentale, si passa alla trenodia, al canto funebre sulla morte del West e dello spirito della Frontiera. Come in Sam Peckinpah” (IlMorandini). Colonna sonora dell’immancabile sodale di Leone, Ennio MorriconeTime lo ha annoverato fra i cento migliori film del secolo. Claudia Cardinale è doppiata da Rita SavagnoneQui il trailer. Qui le nostre recensioni di Per un pugno di dollariPer qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo.

Italia1, 21.30

Neel Sethi ne Il Libro della Giungla

Il libro della giungla (The Jungle Book, 2016) di John Favreau. Con Neel Sethi e le voci originali di Bill Murray, Ben Kingsley Lupita Nyong’o, Christopher Walken, Scarlett Johansson, Idris Elba

Mowgli (Sethi), “cucciolo d’uomo” rimasto orfano viene allevato dai lupi nella giungla indiana. Della sua peculiare condizione nella quale si sente fuori posto, fanno parte vari personaggi emblematici. Bagheera, il nobile maschio di pantera che gli fa da mentore e la madre adottiva Raksha, una lupa protettiva preoccupata per le sofferenze del cucciolo che ha cresciuto come suo. E poi ancora l’orso Baloo, smargiasso e cialtrone ma di buon cuore. Kaa, gigantesco serpente dal fascino ipnotico e letale. Il re delle scimmie Louie, che vuol sfruttare Mowgli per ottenere il “fiore rosso”, ovvero il fuoco, strumento demoniaco che permette di governare la giungla in quanto distruttivo e spaventoso. Lo stesso fiore rosso che, per mano del padre umano di Mowgli, ha sfigurato Shere Khan, perfida e rancorosa tigre del Bengala intenzionata a uccidere il cucciolo d’uomo per vendetta.

Mowgli piccolo “Prometeo”

“La metafora prometeica contenuta nel libro di Kipling resta presente nel film, e il “fiore rosso” diviene a sua volta un personaggio del film nonché il mezzo grazie al quale Mowgli riesce finalmente ad accettarsi in quanto uomo provvisto di capacità che lo rendono “l’animale” più letale di tutti. Comprendendo tuttavia che la sua diversità è un elemento di forza in grado di contribuire al bene collettivo. La dicotomia animale-uomo permea tutto il film, che sa alternare i momenti adrenalinici a quelli più profondi e commoventi, fino allo straordinario show-down tra il cucciolo d’uomo e la tigre, “che arde intensamente nella foresta della notte” (omaggio a William Blake?). Ovvero tra l’essere umano e le sue paure più recondite” (Marco Zonetti).

Ineccepibile il doppiaggio italiano del film: Toni Servillo (Baaghera), Neri Marcorè, Violante Placido (Raksha), Giancarlo Magalli (Louie) e Alessandro Rossi (Shere Khan) non fanno rimpiangere i doppiatori americani (Bill Murray, Ben Kingsley Lupita Nyong’o, Christopher Walken, Scarlett Johansson, Idris Elba), e si mettono al totale servizio dei personaggi donando loro nuova profondità, senza ridondare bensì lavorando di cesello. Su tutti spicca Giovanna Mezzogiorno nella parte del gigantesco serpente Kaa.
La fantasmagorica animazione in 3D curata nei minimi particolari ha fruttato un Oscar per i Migliori Effetti Speciali a Robert Legato (Titanic), Adam Valdez, Andrew R. Jones e Dan Lemmon (Avatar). Qui il trailer.

Rai5, 23.05

film tv domenica 4 ottobre 2020 chéri michelle pfeiffer kathy bates colette stephen frears

Chéri (2009) di Stephen Frears con Michelle PfeifferRupert FriendKathy BatesFelicity Jones

Parigi, 1900. Dopo la partenza del suo ultimo cliente, la matura e sofisticata cortigiana Léa De Lonval (Pfeiffer) si è ritirata a vita privata. Nella sua dorata e serena esistenza, ricompare un giorno la vecchia amica ed ex cortigiana Charlotte Peloux (Bates) che le chiede di “svezzare” il viziato e vanitoso figlio Fred (Friend) detto Chéri. Malgrado la differenza di età, lo “svezzamento” diventa una relazione lunga sei anni. Quando per Chéri, che ne ha venticinque, Madame Peloux ha in mente un matrimonio altolocato con l’insulsa e illibata Edmee (Jones), per Léa giunge il momento di farsi da parte. La fine forzata della relazione e il distacco condurranno alla tragedia.

Si ricompone il trio de Le relazioni pericolose

Michelle Pfeiffer torna a lavorare con il regista Stephen Frears e lo sceneggiatore Christopher Hampton dopo Le Relazioni Pericolose (citato nel finale), incarnando uno dei personaggi più emblematici creati dalla penna di Colette. “Sotto la raffinata frivolezza dell’ambiente c’è la dura storia di un amore reso impossibile dagli obblighi, le convenzioni, le ipocrisie della società. Ottimi i tre interpreti principali” (IlMorandini). Sontuosa fotografia di Darius Khondji. La colonna sonora è della London Symphony OrchestraQui il trailer.

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