Film Tv giovedì 1 ottobre. La forma dell’acqua in prima visione. E poi Fulci, Allen, Carpenter

Film Tv giovedì 1 ottobre 2020. Tra le offerte di oggi, ecco le nostre scelte. Sette note in nero ed …E tu vivrai nel terrore – L’aldilà di Lucio Fulci. La forma dell’acqua di Guillermo Del Toro in prima visione Tv. Midnight in Paris di Woody Allen. Il villaggio dei dannati di John Carpenter.

Cine34, 21.10

film tv sette note in nero 1 ottobre 2020 giovedì

Sette note in nero (1977) di Lucio Fulci. Con Jennifer O’Neill, Marc Porel, Gabriele Ferzetti, Gianni Garko, Jenny Tamburi

Fresca sposa di Francesco Ducci (Garko), Virginia (O’Neill), chiaroveggente fin dalla nascita tanto da aver preconizzato il suicidio della madre, ha la visione di una donna anziana murata viva da un uomo zoppo. Ristrutturando la villa del marito, le pare di ritrovarsi nella stanza della visione e, armata di piccone, scava una breccia nella parete trovandovi lo scheletro di una donna. Che si scopre essere l’ex amante di Francesco. L’uomo viene arrestato per omicidio e Virginia fa di tutto perché sia scagionato e rilasciato. Ma la sua premonizione si riferiva al passato o al futuro?

Tra Argento e Poe

“Un bel cast – tra cui spiccano J. O’Neill e G. Ferzetti – per un thriller parapsicologico non sottile e inquietante come dovrebbe, ma apprezzabile per la rinuncia agli effettacci più facili del grand-guignol e una certa sagacia nella costruzione narrativa” (IlMorandini). Il titolo fa riferimento alla melodia del carillon regalato alla protagonista. Echi di Profondo Rosso di Dario Argento (l’elemento paranormale, la villa con il cadavere murato, la nenia ricorrente) e del Gatto nero di Edgar Allan Poe, nel quale il protagonista mura viva la propria moglie. Qui una scena.

Cine34, 23.15

film tv giovedì 1 ottobre 2020 E tu vivrai nel terrore! L'Aldilà Lucio Fulci
Sarah Keller in una scena di …E tu vivrai nel terrore! L’Aldilà

…E tu vivrai nel terrore! L’Aldilà (1981) di Lucio Fulci. Con Catherine MacCollDavid WarbeckSarah KellerAntoine Saint JohnVeronica Lazar

Louisiana, 1927: nell’albergo Sette Porte, un pittore accusato di stregoneria viene torturato e poi ucciso dalla folla. 1981: la giovane disegnatrice newyorkese Liza Merrill (MacColl) si reca in Louisiana a visitare l’albergo ricevuto in eredità. Malgrado gli avvertimenti di Emily (Keller), una donna cieca che la invita a tornare a New York senza ulteriori spiegazioni, Liza si trasferisce in pianta stabile al Sette Porte con l’intento di ristrutturarlo. Un errore fatale: l’albergo è costruito su una delle sette porte dell’inferno.

“Fulci è stato sempre un regista dalla doppia anima, piegato all’inevitabile commercialità «bassa» ma anche proteso verso una bizzarra autorialità che ha trovato una valvola di sfogo in horror liberi e anarchici come questo: tra i più visionari del fantastico italiano, e capaci di creare un mondo in preda a un caos apocalittico, al di fuori di qualunque logica interna o esterna al genere” (Paolo Mereghetti). Ricco di citazioni e auto-citazioni, il film – divenuto un cult e fra i più visti in Usa all’epoca della sua uscita – è stato a sua volta omaggiato in canzoni, film e videogiochi come Silent Hill Resident EvilQui il trailer.

Rai3, 21.20. Prima Tv

la forma dell'acqua film tv giovedì 1 ottobre 2020
La forma dell’acqua

La forma dell’acqua (The Shape of Water, 2017) di Guillermo Del Toro. Con Sally Hawkins, Michael Shannon, Doug Jones, Michael Stuhlbarg

Baltimora, 1962, nel mondo si combatte un’invisibile e strisciante Guerra Fredda. In un laboratorio governativo, la muta donna delle pulizie Elisa (Hawkins) scopre una creatura anfibia tenuta prigioniera sulla quale il perfido colonnello Strickland (Shannon) compie esperimenti militari. Alla crudeltà dell’uomo si oppone lo scienziato Hoffstetler (Stuhlbarg), in realtà una spia del KGB in incognito, inviato dai suoi superiori a spiare gli esperimenti americani sul misterioso uomo-pesce catturato in un villaggio amazzonico dov’era venerato come una divinità dagli indigeni.

Intanto giorno dopo giorno, affascinata dal prigioniero, Elisa gli porta da mangiare e gli insegna a comunicare con il linguaggio dei segni. Alla scoperta che il colonnello vuol vivisezionare il suo amico d’altri mondi, Elisa decide di farlo fuggire. L’aiuteranno due colleghi, e lo stesso scienziato Hoffstetler, ribellatosi agli ordini dei suoi superiori di uccidere la creatura per impedire che gli americani scoprano segreti sul suo apparato respiratorio. Elisa nasconde l’anfibio in casa sua tenendolo nella vasca da bagno, e oltre a innamorarsene – ricambiata – lo scopre in possesso di prodigiosi poteri curativi. Ma l’idillio, per ovvie e tragiche ragioni, non può continuare. O forse sì?

Tutto quello che il cinema dovrebbe essere

Christopher Orr ha scritto sull’Atlantic che La forma dell’acqua è tante cose insieme e che «è difficile immaginare un altro regista in grado di fare una cosa simile». Alejandro González Iñárritu, un regista che di Oscar ne ha vinti diversi, ha detto che è anche difficile immaginare qualcuno in grado di pensarlo, un film come La forma dell’acqua. Orr ha scritto che è «un film con un mostro, una favola romantica, un’ode al cinema classico, una parabola sulla tolleranza e un thriller di spionaggio». A.O. Scott del New York Times ha scritto che «è fatto di colori vividi e di scure ombre» e che è «luminoso come un musical e torbido come un film noir». Michael Shamberg, un noto produttore di Hollywood, ha detto al New York Times che La forma dell’acqua «è tutto quello che il cinema dovrebbe essere»” (Il Post).

Fra i molti riconoscimenti, Leone d’oro a Venezia per il Miglior Film e, su tredici candidature, quattro Oscar. Miglior film; Miglior regista a Del Toro, Migliore scenografia a Paul D. AusterberryJeff Melvin e Shane Viea; Migliore colonna sonora a Alexandre Desplat. Qui il trailer. Dello stesso regista, qui la nostra recensione de Il labirinto del fauno.

Rete4, 00.45

film tv 1 ottobre 2020 Midnight n Paris
Owen Wilson sulla locandina di Midnight in Paris

Midnight in Paris (2011) di Woody Allen. Con Owen Wilson, Marion Cotillard, Rachel McAdams, Kurt Fuller, Kathy Bates, Corey Stoll, Alison Pill, Tom Hiddleston, Michael Sheen

Sceneggiatore hollywoodiano in crisi e incerto sul proprio futuro, Gil (Wilson) è a Parigi in vacanza con la fidanzata Inez (McAdams) e i genitori di lei. Inez passa le giornate a fare shopping e a pendere dalle labbra del saccente amico Paul (Sheen), mentre Gil rimpiange di non essere vissuto nei ruggenti anni Venti. Il suo desiderio si avvera quando una notte, una misteriosa automobile lo trasporta indietro nel tempo. Facendogli incontrare personaggi quali Francis Scott e Zelda Fitzgerald (Hiddleston e Pill), Hemingway (Stoll) e Gertrude Stein (Bates). Ma soprattutto la misteriosa ed evanescente Adriana (Cotillard). Il prodigio si ripeterà per alcune notti aiutando Gil a comprendere finalmente cosa vuol fare della sua vita.

Fantasia e realtà

“Il vero piacere del film è soprattutto in questa libertà assoluta che offre a Woody Allen la possibilità di «giocare» con una serie di mostri sacri della letteratura novecentesca (e anche ottocentesca, visto che c’è anche un viaggio nella Belle Epoque con Lautrec, Degas, Gauguin) senza preoccuparsi di sembrare irriverente o pedante. Alla fine, però, a trionfare sarà un più adulto senso della realtà che spinge il protagonista ad aprire gli occhi sulla sua fidanzata […] ma soprattutto a liberarsi di ogni mitizzazione per accettare in fondo il proprio tempo e i propri limiti” (Paolo Mereghetti). Candidato a quattro Oscar, la statuetta è andata a Woody Allen per la Miglior sceneggiatura originale. In una piccola parte c’è anche Carla Bruni. Qui il trailer.

Mediaset Italia Due, 00.05

film tv 1 ottobre 2020 il villaggio dei dannati
Christopher Reeve con gli inquietanti bambini del Villaggio dei dannati

Il villaggio dei dannati (John Carpenter’s Village of the Damned, 1995) di John Carpenter. Con Christopher Reeve, Kirstie Alley, Michael Paré, Linda Kozlowski

Midwich, cittadina costiera della California. Dopo una crisi di narcolessia collettiva, dieci donne – fra cui una sterile e una vergine – si ritrovano contemporaneamente incinte. Partoriranno nove mesi dopo dieci bambini con occhi strani e capelli biondissimi quasi albini. Solo una bambina non sopravvive. I piccoli, che crescono più rapidamente dei coetanei, sono dotati di poteri telepatici e formano coppie fisse, emarginando David che ha perso la “compagna” morta durante il parto.

David è anche l’unico in grado di provare emozioni umane, ed è ostracizzato soprattutto da Mara, figlioletta del medico locale Alan Chaffee (Reeve), la più malvagia di tutti. La cittadina intanto è scossa da disordini e uccisioni imputabili agli strani bambini, e si scopre che la loro nascita che pareva un fenomeno più unico che raro è in realtà avvenuta anche in altre parti del mondo. Quei piccoli “dannati” sono umani o nella loro provenienza si nasconde uno spaventoso segreto?

Figli dell’invasione

Seconda versione cinematografica del romanzo I figli dell’invasione (1957) di John Wyndam e remake del film omonimo di Wolf Rilla (1966). “Cultore del cinema, Carpenter accetta la direzione di un classico della fantascienza inglese. Fedele alla sceneggiatura del film del 1960 e allo spirito del romanzo di Wyndham, il regista non rinuncia con questo remake a lanciare strali contro una società degradata e impersonale, lasciando, tuttavia, aperto uno spiraglio alla speranza: dei dieci bambini, uno muore sul nascere, facendo sì che il nono, non trovando il suo proprio naturale alter-ego, si accosti lentamente alla sensibilità umana” (Fantafilm). Qui la scena originale della narcolessia collettiva.

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