RaiMovie, 09.05
Io la conoscevo bene (1965) di Antonio Pietrangeli. Con Stefania Sandrelli, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Jean Claude Brialy, Enrico Maria Salerno, Franco Nero, Franco Fabrizi, Joachim Fuchsberger
Adriana (Sandrelli) si trasferisce a Roma dalla provincia di Pistoia. Giovane, bella e ingenua ragazza di campagna di umili origini, passa stancamente da un lavoro all’altro cercando di sfondare nel mondo dello spettacolo. La sua faticosa ricerca la porterà a conoscere numerosi personaggi che, con maggiore o minore fortuna, bazzicano quell’ambiente e che, chi più chi meno, si approfitteranno anche sessualmente di lei. Fra loro l’agente pubblicitario Cianfanna (Manfredi); un press agent (Fabrizi); un attore (Salerno); l’ambiguo Dario (Brialy); uno scrittore (Fuchsberger); il borghese Antonio (Hoffmann). Qualcuno di loro manterrà le promesse fatte ad Adriana? Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
“Straordinaria la prova della Sandrelli, imposta dal regista contro il parere di tutti, perfetta nel rendere questa sprovveduta ma non incolpevole vittima di una società che la ferisce e a cui cerca di adeguarsi nell’unico modo che conosce: cambiando vestito e pettinatura dopo ogni fallimento. Ne esce un acuto ritratto dell’Italia anni Sessanta, malinconico e cattivo, pieno di millantatori, arrivisti e volgari seduttori che gravitano tutti intorno al “gran” mondo del cinema e della pubblicità. Nastri d’argento per il regista, gli sceneggiatori Ettore Scola e Ruggero Maccari e per Ugo Tognazzi, che riesce a rendere indimenticabile un’apparizione di pochi minuti nei panno del vecchio attore Bagini, disposto a tutto pur di ottenere una scrittura” (Paolo Mereghetti). Qui una scena.
Canale 5, 21.20
A Star is Born (2018) di Bradley Cooper. Con Lady Gaga, Bradley Cooper, Sam Elliott, Andrew Dice Clay, Rebecca Field
Jackson Maine (Cooper), musicista in carriera, scopre e s’innamora di Ally Campana (Gaga), incontrata in un night club dove la ragazza si esibisce. Ally ha quasi rinunciato al proprio sogno di diventare una cantante fin quando Jackson non la porta con sé in tournée esponendola alla luce dei riflettori. Il successo è fenomenale. Sarà nata una stella?
Al suo debutto alla regia, “Cooper ha resuscitato un genere trito e ritrito integrando completamente la storia e le canzoni, rese autentiche dalla registrazione live durante alcuni festival estivi – fra i quali Coachella e Glastonbury. Jackson e Ally sono cantautori che scrivono quello che vivono. Come in una delle prime scene del film: quando di notte, seduti fuori da un supermarket, scrivono un brano sull’euforia e il terrore che provano se pensano a quello che li aspetta. Si chiama Shallow, ed è la miglior canzone per il cinema degli ultimi anni” (Rolling Stone).
Presentato fuori concorso a Venezia nel 2018 e costato 36 milioni di dollari, A Star is Born ha finito per incassarne 435, rivelandosi la pellicola più redditizia della storia del cinema con protagonista una cantante. Superando quindi il record di Guardia del corpo del 1992, con Whitney Houston. Oscar come Miglior Canzone, Golden Globe e due Grammy a Shallow, divenuto così il brano più premiato nella storia della musica. Qui il trailer.
Rete 4, 00.45
Youth – La giovinezza (2015) di Paolo Sorrentino. Con Michael Caine, Rachel Weisz, Harvey Keitel, Jane Fonda, Paul Dano
Fred Ballinger (Caine), ottuagenario compositore e direttore d’orchestra da tempo lontano dalla ribalta, trascorre le vacanze in un centro benessere svizzero. Assieme a lui la figlia Lena (Weisz) e l’amico di lunga data e suo coetaneo Mick Boyle (Keitel), un regista. Questi ha appena concluso di scrivere la sceneggiatura di un film di cui è entusiasta e per il quale vorrebbe come protagonista l’amica e star internazionale Brenda Morel (Fonda). Una inaspettata richiesta della Corona britannica a Fred, per accontentare nientemeno che la Regina, turberà il direttore d’orchestra e il suo rapporto con Mick, come lui fortemente consapevole del tempo che sta sfuggendo inesorabile fra le loro dita. E scuoterà i rapporti con Lena, Brenda e gli altri ospiti dell’albergo.
“Film eminentemente narrativo, minuziosamente sceneggiato e somigliante, con minore speditezza, a lavori che negli anni tra le due guerre parlavano già allora di massimi problemi in trame di mélo che scopiazzavano i grandi (Grand hotel: gente che va gente che viene). La sua originalità dovrebbe consistere nel salto dei toni più che nella prevedibile varietà dei personaggi, nell’avvicendarsi di pseudorealtà e visionarietà, del giorno e notte della coscienza e della regia. Ma le fellinate non sono paganti, pesano come macigni là dove nel modello erano lievi e vitali come rondini o farfalle, o cupe e abissali come il nulla” (Goffredo Fofi). Dedicato a Francesco Rosi, fu presentato in concorso al Festival di Cannes 2015. Qui il trailer.