Tra i film Tv di venerdì 25 settembre 2020, ecco le nostre scelte di oggi. Il cavaliere pallido e The Jersey Boys di Clint Eastwood. Nella città l’inferno di Renato Castellani, con Anna Magnani e Giulietta Masina.
Iris, 21.00
Il cavaliere pallido (1985) di Clint Eastwood. Con Clint Eastwood, Michael Moriarty, Carrie Snodgress, Sydney Penny, John Russell
In una zona montuosa del Nord degli Stati Uniti, il ricco Coy Lahood (Dysart) cerca di convincere un gruppo di cercatori d’oro a vendergli i diritti di sfruttamento delle terre. Quando, con ogni mezzo e con l’uso spietato della violenza da parte dei suoi uomini, sembra esservi riuscito, compare un misterioso Predicatore (Eastwood). “Cavaliere pallido su un cavallo pallido”, lo sconosciuto senza nome sembra uscito dall’Apocalisse di San Giovanni ed essere davvero la Morte seguita dall’Inferno. Lo sarà senz’altro per gli uomini di LaHood.
“Eastwood gioca sul contrasto tra la natura e la violenza umana, e approfondisce le venature mistiche e fantastiche che da sempre erano presenti nei suoi western. Il duello finale tra Eastwood e Russell, coreografato in modo imprevedibile, è uno dei suoi migliori pezzi di cinema” (Paolo Mereghetti). Qui una scena.
Iris, 23.25
The Jersey Boys (2014) di Clint Eastwood. Con John Lloyd Young, Vincent Piazza, Nick Massi, Erich Bergen, Christopher Walken
Negli anni Cinquanta, tre italoamericani del New Jersey, Frankie Valli (Young), Tommy De Vito (Piazza) e Nick Massi (Lomenda), sognano di sfondare con la loro musica. Ci riescono dieci anni dopo, con l’aiuto di un quarto aspirante artista, Bob Gaudio (Bergen), e delle sue canzoni, da una parte, e con il sostegno della mafia, dall’altra. Diventeranno The Four Seasons, una delle band di maggior successo nella storia del rock.
Tratto dal Musical di Broadway premiato con un Tony Award, scritto da Marshall Brickman e Rick Elice. “Eastwood vuole raccontare soprattutto i retroscena e le relazioni di amicizia, competitività e “onore” di 4 ragazzi, delinquentelli poco più che maggiorenni, cresciuti in quartieri periferici controllati dalla mafia, che, partendo da piccoli crimini, scoprono i loro talenti musicali, dalla musica vengono “salvati” e ottengono successo e soldi a palate. Molto più che un musical, dunque, con un’ambientazione perfetta, un’atmosfera veritiera, un gruppo di interpreti (gli stessi dello spettacolo teatrale) all’altezza degli originali e una impeccabile partecipazione di Walken” (IlMorandini). Qui il trailer.
Rete4, 03.00
Nella città l’inferno (1958) di Renato Castellani. Con Anna Magnani, Giulietta Masina, Cristina Gaioni, Myriam Bru, Renato Salvatori, Alberto Sordi
Accusata ingiustamente di complicità in un furto, la giovane domestica Lina (Masina) finisce nel carcere delle Mantellate. Mite e timida, dapprima atterrita dall’ambiente cupo e brutale, la giovane si rassegna via via alla propria sorte grazie a Egle (Magnani), una recidiva. Vitale ma indurita dalla vita, Egle prende Lina sotto la sua ala protettrice cambiandole per sempre la vita. E viceversa.
Due stratosferiche attrici
“Pellicola abbastanza negletta, come si accennava, di Renato Castellani […] potrebbe essere considerato uno dei primi folgoranti esempi del genere Women in Prison (almeno in Italia) che tanta fortuna ebbe nella cinematografia statunitense di serie b degli anni ’70 (con i dovuti, insindacabili, distinguo). Il film, che prende le mosse, grazie ad un adattamento di Suso Cecchi D’Amico, dal romanzo di Ida Mari Roma, Via delle Mantellate, in cui la scrittrice descrive realisticamente l’esperienza del carcere vissuta in prima persona, si affida principalmente ad una coralità attoriale virata al femminile (efficace quadro collettivo con ragazze prelevate direttamente dai quartieri trasteverini) capitanata da due autentici mostri sacri quali Anna Magnani e Giulietta Masina” (Mauro F. Giorgio). Presentato al Festival di Cannes 1959, fruttò quell’anno il Nastro d’Argento a Cristina Gaioni come Migliore Attrice Non Protagonista e il David di Donatello ad Anna Magnani per la Migliore Attrice. Qui una scena. Qui la nostra recensione di Mamma Roma, sempre con Anna Magnani straordinaria protagonista.