Flop Cantante Mascherato. Laganà (Rai): “Costa tantissimo e non rende”

Un momento del Cantante Mascherato su Rai1. Milly Carlucci con “il Porcellino”

di Marco Zonetti

Il flop del Cantante Mascherato, condotto da Milly Carlucci il sabato sera su Rai1 e prodotto da Endemol Shine Italy, è ormai conclamato. La semifinale, andata in onda il 15 aprile 2023 scorso, ha totalizzato solo il 14.8% di share con 1.809.000 spettatori (sforando sino all’una e dieci!), mentre il concorrente Amici di Maria de Filippi su Canale5 ha dominato con il 27.9% di share e 4.323.000 affezionati, durando solo fino a mezzanotte e mezzo.

La settimana precedente, l’8 aprile, Il Cantante Mascherato aveva totalizzato 1.804.000 spettatori con il 15.5% di share (anteprima Tutti in Maschera 2.399.000 – 13.6%), mentre Amici aveva segnato 3.847.000 spettatori con il 27.1%. EVigilanzaTv aveva già sviscerato qui e qui i dati deludenti e le varie controversie del programma.

Riccardo Laganà, consigliere di amministrazione Rai in quota Dipendenti, ha commentato così l’ultimo exploit del programma di Rai1: “A progetti interni di servizio pubblico che forniscono valore aggiunto si sente rispondere che non c’è spazio in palinsesto, che non c’è budget e che costa molto. Il Cantante Mascherato, costa tantissimo, non rende e forza il perimetro della mission Rai. Autonomia editoriale?“.

Il consigliere aveva già più volte deplorato il massiccio – e dispendiosissimo – ricorso a società esterne e la predominanza degli appalti nella produzione di programmi del servizio pubblico. E qualche tempo fa, su Twitter, aveva evidenziato che: “I numeri deludenti del Cantante Mascherato richiederebbero serie riflessioni in CdA e assunzione di responsabilità da parte di chi ha cercato, proposto e poi approvato ennesimo costoso format esterno. Talvolta viene il dubbio che la titolarità editoriale sia fuori Viale Mazzini”.

Ricordiamo che Il Cantante Mascherato, considerato uno show fotocopia di Tale e Quale anch’esso prodotto da Endemol Shine Italy, era finito tempo fa anche nel mirino della Commissione di Vigilanza Rai attraverso un’interrogazione dell’allora segretario Michele Anzaldi.

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