Giallo del post di Conte contro Renzi. Anzaldi: “Depistaggio da Palazzo Chigi?”

Conte contro Renzi hacker storia Facebook
Matteo Renzi e Rocco Casalino

E’ stato Dagospia a lanciare la notizia. Una notizia che, in un altro Paese civile, avrebbe le distruttive potenzialità di una bomba nucleare. Ieri, giovedì 14 gennaio 2021, una storia è “apparsa sulla pagina Facebook ufficiale del Presidente del Consiglio (poi prontamente rimossa): ‘Se vuoi mandare Renzi a casa e supporti Conte iscriviti nel gruppo”, con foto di un sorridente ‘Giuseppi’ con a fianco un Matteuccio tutto pappagorgia’.

Il giallo della storia di Conte contro Renzi

Dagospia spiegava subito l’arcano. “Ma cosa significa? Non che hanno sbagliato a realizzare la storia social, ma che tutti i gruppi Facebook pro Conte che attaccano Renzi e Salvini non sono in realtà frutto di comunità di cittadini in carne ed ossa, ma dei falsi gestiti da Palazzo Chigi. Insomma, Casalino ha sbagliato a pubblicare l’immagine sull’account del presidente, voleva pubblicarla su un account parallelo…“.

Formiche.net allargava dunque l’indagine e illustrava la natura del gruppo cui la storia invitava a iscriversi. “Si tratta di un gruppo creato oggi e amministrato da Infopolitica, una pagina (che mentre scriviamo è offline) che condivideva post a favore del Movimento 5 stelle e promuoveva l’iscrizione a gruppi a sostengo dei magistrati Piercamillo Davigo e Nicola Gratteri e di giornalisti come Sigfrido Ranucci, Luisella Costamagna e Gaetano Pedullà“.

Gli attacchi al Presidente Sergio Mattarella

Ma c’è di più. “Il gruppo è collegato a un sito, informazionevera.it, non più attivo. Come riemerge dagli archivi di Repubblica, era finito sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Roma come uno dei punti di riferimento della “tweet-storm” a sostegno delle richieste del Movimento 5 stelle per l’impeachment al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella primavera del 2018. Erano i tempi in cui i pentastellati erano disposti a messa in stato d’accusa il capo dello Stato dopo la decisione di porre il veto su Paolo Savona come ministro del Tesoro del governo gialloverde”.

“Ha stato l’hacker!”

Chiamato a rispondere dell’accaduto, Palazzo Chigi ha prontamente utilizzato la classica giustificazione in questi casi: “Ha stato l’hacker!” , per dirla con il gergo satirico dei social (con riferimento neanche troppo velato alle sgrammaticature dei grillini degli esordi). Insomma, secondo la versione istituzionale, quella improvvida “storia” è frutto di un hackeraggio alla pagina Facebook di Giuseppe Conte. E qui, di nuovo, in un Paese civile, sarebbero allertati finanche i servizi segreti visto che si parla di un attacco informatico al profilo del Presidente del Consiglio, e non della lattaia sotto casa.

La risposta di Michele Anzaldi

Michele Anzaldi, Deputato di Italia Viva e Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, ha così commentato la vicenda. “Se davvero Palazzo Chigi ritiene che l’episodio della promozione di una pagina contro Renzi attraverso l’account facebook del presidente Conte sia stata dovuta ad un presunto hackeraggio, presenti subito denuncia alla Polizia postale, che così potrà indagare e verificare l’accaduto. Altrimenti saremmo di fronte all’ennesima manovra di depistaggio mediatico di cui la presidenza Conte è stata tante volte protagonista in questi mesi“.

Italia Viva presenterà esposto alla polizia postale

E ancora: “Se, infatti, la Polizia postale dovesse magari scoprire che dietro la pagina facebook “Conte premier Renzi a casa!”, apparsa sull’account di Conte, ci fosse un collaboratore del gruppo Camera del Movimento 5 stelle, pagato con i fondi parlamentari per fare il moderatore dei gruppi facebook di appoggio ai 5 stelle, Conte cosa risponderebbe? Se Palazzo Chigi non presenterà denuncia, chiederò al nostro gruppo, in quanto parte lesa, di presentare noi un esposto alla Polizia postale e di depositare un’interrogazione parlamentare”.