Giallo Tgr, Anzaldi: “Esponenti M5s spieghino posizione del loro consigliere”

di Marco Zonetti

La conferma data durante l’audizione in Commissione di Vigilanza Rai dall’Ad Rai Carlo Fuortes, relativa al taglio dell’edizione notturna dei Tg regionali per ascolti deludenti, ha scatenato un putiferio in azienda e sul piano istituzionale. Se i sindacati, fra cui l’USIGRai, sono sul piede di guerra, è intanto sorto un autentico giallo per via della dichiarazione di Fuortes in Vigilanza, secondo il quale la decisione di tagliare è stata avallata dal Consiglio di Amministrazione “all’unanimità”.

A stretto giro, è infatti uscita la replica del Consigliere in quota Dipendenti Riccardo Laganà, che ha sottolineato più volte la propria posizione contraria, invitando l’Ad ad andarci cauto con la parola “unanimità”. Poi si è espresso anche l’esponente pentastellato Primo Di Nicola, Vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, che ha tuonato: “E’ gravissimo pensare di cancellare l’edizione notturna della TgR. Ieri l’ad Carlo Fuortes in Commissione di Vigilanza ha parlato di una decisione presa all’unanimità in Cda ma ciò non risponde al vero perché il consigliere Laganà ha smentito il suo appoggio”.

E ancora: “Fuortes, nei giorni scorsi, ha spiegato che lo share non può essere il criterio per valutare la qualità dei programmi, ma poi proprio agli ascolti ha fatto riferimento per motivare questa decisione. Non sfugge pero’ che il 5% citato per i TgR non e’ un risultato drammatico trattandosi di un’edizione che va in onda a mezzanotte. Le sedi regionali e i TgR svolgono un ruolo fondamentale e in ogni caso quando in un’azienda si devono fare dei tagli non si dovrebbe mai operare sui prodotti editoriali. Per noi si tratta di una scelta assolutamente sbagliata“.

Ma allora per quale motivo l’Ad Rai Fuortes, in sede istituzionale, di fronte ai parlamentari di una Commissione bicamerale, ha parlato di “unanimità”? Abbiamo chiesto un parere al Segretario della Commissione di Vigilanza Michele Anzaldi (Iv) che, a VigilanzaTv, ha risposto: Sul taglio all’edizione flash notturna della Tgr gli esponenti M5s non si nascondano dietro il consigliere rappresentante dei dipendenti Laganà, che – essendo in quota Dipendenti – inevitabilmente difende le posizioni anche di privilegio di chi lo ha eletto, ma spieghino la posizione del consigliere in quota M5s Di Majo, che in Cda si è espresso a favore del taglio”.

Rincarando: Di Nicola e Flati prendono le distanze anche dal loro consigliere? O forse vogliono dire che Di Majo non ha capito su cosa esprimeva il proprio parere? Forse semplicemente il consigliere scelto da Conte non si è potuto sottrarre dal dare l’ok a una misura di buonsenso e non ha quindi potuto fare altro che condividerla”.

Lei è dunque d’accordo con il taglio annunciato?

“Non ci sono solo i bassi ascolti a giustificare lo stop a quella edizione notturna, ma anche quanto ha documentato Striscia la notizia, ovvero che l’edizione di mezzanotte ripropone pari pari quanto già andato in onda alle 19.30. Se tutti i consiglieri, ad eccezione di Laganà, hanno dato l’ok, è evidente che siamo di fronte ad una decisione di pura ragionevolezza.” E conclude: “Ascoltando con attenzione le parole dell’Ad Fuortes, si nota la precisazione che distingue il pubblico dallo share. Ovvio che a quell’ora gli spettatori siano pochi, ma è il crollo della percentuale a giustificare il taglio, visti anche i costi. Che mi auguro di conoscere a breve nel dettaglio, avendo io presentato un’interrogazione in merito.

Da Viale Mazzini, intanto, non è stata rilasciata alcuna dichiarazione in risposta al Consigliere Laganà e agli esponenti del M5s per ribadire la dichiarazione di Fuortes in Commissione di Vigilanza. Il giallo resta tale.