Giovanni Gastel in mostra: la doppia seduzione del ritratto

Giovanni Gastel The People I like Maxxi Roma mostra
Il fotografo Giovanni Gastel

The people I like: duecento ritratti firmati da Giovanni Gastel al MAXXI di Roma

Si dice che il ritratto sia espressione di una doppia seduzione – quella che nasce tra autore e soggetto che, a sua volta, seduce chi si sofferma a guardarlo nel silenzio della sala di un museo.

La doppia seduzione del ritratto

Conferma di questo assunto è possibile trovarla in questi giorni al MAXXI (acronimo di museo dell’arte del XXI secolo) che a Roma ha riaperto le sue maestose vetrate d’ingresso (a parlar di battenti, in questo caso, avremmo fatto un grave torto a Zaha Hadid). L’occasione è una mostra dedicata a un Maestro della fotografia: Giovanni Gastel. Duecento ritratti eternati in The people I like (questo il titolo della mostra, pronta per il giro del mondo, considerando la fama internazionale di cui Gastel gode) ovvero “le persone che mi piacciono”.

Il MAXXI di Roma

Forte dei geni di Luchino Visconti (di cui è nipote). Esperienza decennale nella creazione di immagini pubblicitarie e di still life di successo. Sempre alla ricerca di quel sapiente equilibrio tra luce e anima, esteriorità e interiorità, divenuta la sua cifra stilistica. Animato dal desiderio di cogliere il privato di un personaggio pubblico. Sono questi gli atout con cui Giovanni Gastel ha immortalato per noi la risata “liberatoria” di Barack Obama e ritratto Roberto Bolle in calzamaglia (ma questa volta al posto dello spettatore). Superando così ciò che in fotografia è facile, scontato.

E poi ancora FiorelloZuccheroMonica BellucciMiriam LeoneMarco PannellaTiziano FerroVasco RossiBebe Vio, e i colleghi Ferdinando SciannaMimmo Lojodice e Germano Celant (l’amico e curatore di tutte le sue precedenti esposizioni, scomparso recentemente, cui The people I like è dedicata).

Il senso della vita nei volti delle persone

I volti delle persone donano il senso della vita: ognuno di noi è condannato a non vedere mai la propria faccia e anche per questo il ritratto svela molto di se stessi. Questa nostra incapacità nel poterci osservare è una maledizione angosciante ha dichiarato Gastel a Lorenzo Madaro per Repubblica.

E perché l’anima si esprimesse a pieno nel volto, facendone la sua “porta” – e per sottolineare volto e mani – Gastel ha fatto indossare ai soggetti un’uniforme: un dolcevita nero, trait d’union della metà dei ritratti in mostra.

Giovanni Gastel. The people I like (che è a cura dal fotografo Uberto Frigerio e allestita dallo Studio Lissoni) sarà al MAXXI fino al 22 novembre. A questo link gli orari, misure anti-Covid e prevendita dei biglietti (esclusivamente online).

Antonio Facchin

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