Il Fatto Quotidiano, in un articolo firmato da Giancarlo Roselli, attacca pesantemente Alessandro Giuli. Tacciandolo di essere un “fascioleghista” abbonato ai flop come quello di Seconda Linea, ma blindato grazie ai legami con Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni. Il giornalista è fratello di Antonella Giuli, portavoce del Capogruppo FdI alla Camera Francesco Lollobrigida, cognato di Giorgia Meloni.
Parentele a parte, ci sarebbe da eccepire sul fatto che, nell’articolo del FQ, il flop di Seconda Linea viene tutto attribuito ad Alessandro Giuli (come già abbiamo fatto notare noi) salvando però la co-conduttrice Francesca Fagnani. Che, ricordiamo, è collaboratrice del Fatto Quotidiano e il cui programma Belve era prodotto da Loft, la branca televisiva del FQ.
La rivelazione su Twitter
Su Twitter intanto si è scatenato il putiferio dopo la rivelazione di Giuli, secondo il quale Gianluca Roselli, autore dell’articolo del FQ contro di lui, si offriva la scorsa estate per lavorare a Seconda Linea con il conduttore.
E’ lo stesso @gianlucroselli del @fattoquotidiano che in estate mi si offriva per lavorare coi “fascioleghisti” di Seconda Linea, anche se i suoi messaggi privati @reportrai3 non li svelerà mai.
— alessandro giuli (@a_g_giuli) November 1, 2020
A quel punto è intervenuto il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, membro della Commissione di Vigilanza Rai, che ha sollecitato Giuli a fornire il materiale incriminato, chiamando in causa anche il Capogruppo di Fratelli d’Italia in Vigilanza Rai Federico Mollicone.
Dacci tutto su @gianlucroselli altro che #report ! Svegli anche voi @fmollicone io mercoledì in vigilanza sarò durissimo su scandalo @reportrai3
— Maurizio Gasparri (@gasparripdl) November 1, 2020
Il caso Giuli-Report
Il Senatore Gasparri allude alla mail di Giuli inviata ad Armando Siri e resa pubblica in una recente puntata di Report. Giuli ha parlato di hackeraggio delle sue mail private annunciando di voler valutare le vie legali. Mentre il conduttore Sigfrido Ranucci ha sottolineato di non aver “compiuto alcuna operazione di hackeraggio” e che “la mail di Alessandro Giuli non è stata violata. Si trova sul database del consorzio di giornalismo investigativo O.C.C.R.P. di cui Report è partner”. Ranucci inoltre sostiene che “non sono state riportate conversazioni di natura privata né i testi presenti nella mail“.