Così il Grande Fratello si è pappato Governo e Rai

Giuseppe Conte eterodiretto da Rocco Casalino del Grande Fratello

Palazzo Chigi e Viale Mazzini trasformati dal M5s in una filiale della casa del Gf con Rocco Casalino deus ex machina

Il Grande Fratello al Governo. No, non stiamo parlando del romanzo di George Orwell, 1984, bensì della situazione istituzionale italiana contingente. La conferma ci viene dalla recente intervista all’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, che ha sottolineato come in realtà questo sia l’esecutivo di Rocco Casalino.

Rocco Casalino inamovibile portavoce

Quel Rocco Casalino che mosse i primi passi all’esordio del reality Grande Fratello su Canale 5. E che, qualche anno dopo, da prezzemolino televisivo con Tina Cipollari alle costole negli studi di Buona Domenica, si è ritrovato potentissimo e inamovibile portavoce del presidente del Consiglio.

Casalino ombra di Giuseppe Conte anche sulle passerelle istituzionali. Laddove gli altri leader europei e mondiali sfilano da soli, ecco che Conte ha sempre al suo fianco l’ex gieffino come di recente si è visto a Bruxelles durante la trattativa per il recovery fund.

Casalino inamovibile malgrado le tante gaffe. Prima fra tutte la rivelazione anticipata del lockdown in Lombardia alla stampa, creando un fuggi fuggi verso Sud in piena emergenza covid-19. Indimenticabile poi quel “mi è saltato il Ferragosto” ai tempi del crollo del Ponte Morandi. E ultima in ordine di tempo, la questione del fidanzato José Carlos Alvarez Aguila segnalato dall’Antiriciclaggio. Questione pressoché ignorata dai Tg Rai, come ha denunciato il Segretario della Vigilanza Michele Anzaldi.

Governo alla Grande Fratello

L’ex ministro ed ex grillino Fioramonti ha fatto notare come questo esecutivo viva di espedienti mediatici tipici del Grande Fratello. Termini altisonanti quali “Stati generali” e “Task Force”. Dirette annunciate come nomination. Sapienti coreografie televisive (a includere anche lo stesso Casalino con il Premier). Stratagemmi continui offerti in pasto ai media come armi di distrAzione di massa, come se – invece dell’opera del Governo – si sponsorizzasse la prossima puntata di un reality. Panem (pochissimo) et circences (a volontà), insomma.

A Viale Mazzini ci giocano i grillini

E che dire dell’occupazione militare della Rai da parte del M5s e dello stesso Casalino? Ricordiamo ancora con sgomento la figura meschina dell’Ad Salini (quota pentastellata) quando fu costretto ad accontentare Rocco approntando uno speciale in prima serata sulla guerra russo-turca. Con l’unico scopo di affidare un monologo senza contraddittorio a Conte. Un’idea da 7% di share (fra i minimi storici dal 1954) volta a controbilanciare il vistissimo match Renzi-Salvini a Porta a Porta.

Per non parlare, solo per dirne una, dell’imminente approdo di Luisella Costamagna ad Agorà, fortemente voluta sempre da Casalino. Approdo che ha spinto il direttore di Rai3 Franco Di Mare ad arrampicate sugli specchi degne di Messner per giustificare la cacciata di Salvo Sottile (esterno) con la scusante della valorizzazione delle risorse interne. Delle quali ovviamente non fa parte la bionda giornalista, esterna a sua volta.

Al posto di Sottile, Federico Ruffo graditissimo al M5s e più volte presente a manifestazioni grilline per intervistare ministri ed esponenti istituzionali. Oltre alla grillizzazione di Rai3, con Di Mare in quota pentastellata, su Rai1 spopola per esempio Beppe Convertini, molto vicino a Casalino, che dall’estate 2019 non ha mai smesso di lavorare. Prima a Vita in Diretta Estate, poi a Linea Verde, ora a C’è tempo per e da settembre di nuovo a Linea Verde. Neanche Pippo Baudo o la Carrà ai tempi d’oro, insomma.

E pensare che il M5s voleva la politica fuori dalla Rai, slogan grazie al quale sono approdati nel 2013 in Parlamento e nel 2018 a Palazzo Chigi. Uno slogan subito accantonato a favore di una lottizzazione militare da far impallidire i più scafati esponenti della Prima Repubblica. E il Grande Fratello orwelliano.