I film Tv di giovedì 24 settembre 2023 con Fulci, Allen, Pasolini

Tra i film Tv di giovedì 24 settembre 2023, ecco i nostri consigli di oggi. …E vivrai nel terrore! L’Aldilà e Murderock – Uccide a passo di danza di Lucio Fulci. Café Society di Woody Allen. Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini.

Cine34, 21.10

film tv giovedì 24 settembre 2020 E tu vivrai nel terrore! L'Aldilà Lucio Fulci
Sarah Keller in una scena di …E tu vivrai nel terrore! L’Aldilà

…E tu vivrai nel terrore! L’Aldilà (1981) di Lucio Fulci. Con Catherine MacColl, David Warbeck, Sarah Keller, Antoine Saint John, Veronica Lazar

Louisiana, 1927: nell’albergo Sette Porte, un pittore accusato di stregoneria viene torturato e poi ucciso dalla folla. 1981: la giovane disegnatrice newyorkese Liza Merrill (MacColl) si reca in Louisiana a visitare l’albergo ricevuto in eredità. Malgrado gli avvertimenti di Emily (Keller), una donna cieca che la invita a tornare a New York senza ulteriori spiegazioni, Liza si trasferisce in pianta stabile al Sette Porte con l’intento di ristrutturarlo. Un errore fatale: l’albergo è costruito su una delle sette porte dell’inferno.

“Fulci è stato sempre un regista dalla doppia anima, piegato all’inevitabile commercialità «bassa» ma anche proteso verso una bizzarra autorialità che ha trovato una valvola di sfogo in horror liberi e anarchici come questo: tra i più visionari del fantastico italiano, e capaci di creare un mondo in preda a un caos apocalittico, al di fuori di qualunque logica interna o esterna al genere” (Paolo Mereghetti). Ricco di citazioni e auto-citazioni, il film – divenuto un cult e fra i più visti in Usa all’epoca della sua uscita – è stato a sua volta omaggiato in canzoni, film e videogiochi come Silent Hill e Resident Evil. Qui il trailer.

Cine34, 22.45

Murderock uccide a passo di danza assassino trama Olga Karlatos Lucio Fulci film tv
Claudio Cassinelli Olga Karlatos in Murderock – Uccide a passo di danza

Murderock – Uccide a passo di danza (1984) di Lucio Fulci. Con Olga KarlatosRay LovelockClaudio CassinelliCosimo CinieriGiuseppe MannajuoloChristian Borromeo

Una prestigiosa scuola di danza di New York è al vaglio di una grossa produzione che deve scegliere tre ballerine. La proprietaria Candice Norman (Karlatos) vede tuttavia le allieve più capaci cadere vittime, una dopo l’altra, di una serie di omicidi. La dinamica è sempre la stessa: dopo averle stordite con il cloroformio, l’assassino finisce le sue prede con un enorme spillone conficcato nel cuore. Mentre i sospetti ricadono su qualcuno interno alla scuola determinato a eliminare rivali scomode, Candice è tormentata da incubi nei quali vede, nel volto del folle, quello dell’amico George (Lovelock). Convincendosi a poco a poco che l’uomo sia il colpevole, cercherà d’incastrarlo. Ma è davvero lui il serial killer?

Sorta di Flashdance in versione horror per stessa ammissione del regista, non è uno dei migliori film di Lucio Fulci ma, visto con il senno di poi, è rivalutabile e del tutto godibile. Richiami espliciti a Dario Argento: la scuola di danza come in Suspiria; lo spillone che ricorda uno degli omicidi di Profondo rosso; le musiche di Keith Emerson come in Inferno; la presenza di Christian Borromeo nel cast, già visto in Tenebre. Olga Karlatos è di stupefacente bellezza e le scene degli incubi con gli zoom insistiti sui suoi splendidi occhi adombrano Gli occhi di Laura MarsQui il trailer.

Rete4, 00.45

film tv 24 settembre 2020 café society Woody allen blake lively kristen stewart
Blake Lively in Café Society

Café Society (2016) di Woody Allen. Con Jesse Eisenberg, Kristen Stewart, Blake Lively, Steve Carell, Parker Posey, Corey Stoll

Anni trenta: nel periodo d’oro del cinema hollywoodiano, il giovane Bobby Dorfman (Eisenberg) decide di cercar fortuna sul grande schermo e si trasferisce a Los Angeles. Qui chiede aiuto allo zio Phil (Carell), agente cinematografico, e ne conosce la segretaria Vonnie (Stewart) di cui il giovane s’innamora, immergendosi così nella rutilante atmosfera della Café Society. Che, come scoprirà sulla sua pelle, tutto è meno ciò che sembra. Specie quando nella sua vita entrerà la bellissima Veronica (Lively). E che ruolo avrà Ben (Stoll), fratello gangster di Bobby, nel destino del giovane di belle speranze?

“Nostalgia canaglia degli anni ’30, non quelli americani degli strascichi della Grande Depressione, ma quelli aerei e lievi, eleganti e raffinati del mondo del cinema e della mondanità, da Los Angeles a New York? Allen ci si tuffa e ci nuota a grandi bracciate in una commedia forse non memorabile, ma piacevole, intelligente, arguta e ironica, con una galleria di personaggi riusciti e raccontati con affetto. E soprattutto con un riuscito disegno di ambienti, fra il glamour di Hollywood, la malavita mista italo/ebraica della East Coast, lo swing e il jazz, i night di lusso e i localini di “negri”, la piccola borghesia e gli arricchiti. E la morbida e luminosa fotografia di Vittorio Storaro dà il suo contributo” (IlMorandini). Qui il trailer.

Rete4, 03.20

film tv 24 settembre 2020 mamma roma pier paolo pasolini ettore garofolo
Ettore Garofolo e Anna Magnani in Mamma Roma

Mamma Roma (1962) di Pier Paolo Pasolini. Con Anna Magnani, Ettore Garofalo, Franco Citti, Silvana Corsini, Luisa Loiano

Roma Garofolo in arte Mamma Roma (Magnani) è una prostituta decisa a cambiare vita e diventare una donna rispettabile per amore del figlio Ettore (Garofolo). Quando Carmine (Citti), il suo protettore, si sposa, Mamma Roma vi scorge l’opportunità per coronare il suo sogno. Trasferitasi in un appartamento con il figlio, la donna si scoprirà costretta a lottare – invano – per tenerlo lontano dalle cattive compagnie. E Carmine non tarderà a rifarsi vivo pretendendo che torni sul marciapiede.

“Mamma Roma rappresenta la femminilità dolente ma indistruttibile, mentre Ettore, scettico e prematuramente deluso dalla vita, è fratello ideale di Accattone, senza esserne una scialba replica. Quella della Magnani […] è una delle sue migliori interpretazioni. Il debuttante Garofalo fu scoperto dal regista mentre faceva il cameriere in una trattoria” (Paolo Mereghetti). Candidato al Leone d’Oro a Venezia nel 1962. Qui una scena del film.

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