di Marco Zonetti
Igor De Biasio, dal 2018 consigliere di Amministrazione Rai in quota Lega (il più votato fra i candidati prescelti), dal 2019 Amministratore Delegato di Arexpo, dal 2022 membro del Consiglio di Presidenza e del Consiglio Generale di Confindustria Radio Televisioni nel quale ricopre altresì la carica di Vicepresidente, è ora anche il nuovo presidente di Terna.
Quarantasei anni, milanese di nascita e veneto di origine, laureato a 23 anni in Scienze Politiche all’Università Cattolica di Milano, molto vicino al leader del Carroccio Matteo Salvini che officiò finanche le sue nozze, De Biasio non è nuovo agli incarichi di prestigio, come si evince dal suo curriculum. Dopo alcuni anni di esperienza manageriale in società multinazionali di consulenza, divenne infatti dirigente a 35 anni alla Philips S.p.A., con responsabilità internazionali nell’area del Mediterraneo, per poi ricoprire, a 39 anni, la carica di Direttore commerciale di Europa, Africa e Medio Oriente per Moleskine.
In tutto questo, dal 2011 al 2016, De Biasio ha rivestito la carica di consigliere comunale di Biassono (MB) nelle file della Lega. Il nuovo presidente di Terna è stato altresì tra i fondatori del gruppo dei Giovani Padani della Brianza e della sezione della Lega Nord di Biassono, oltre a collaborare con la segreteria nazionale della Lega Lombarda e a organizzare le Accademie di Formazione.
L’attuale posizione di consigliere di amministrazione Rai, dal canto suo, lo vede in una posizione piuttosto peculiare che adombra il rischio di conflitto d’interessi. Come rilevato in passato dal già segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, la controversia riguarda il progetto di trasferimento del polo produttivo Rai di Milano da Via Mecenate e da Corso Sempione all’area dell’ex Fiera di Portello, nel capoluogo lombardo. L’allora segretario Anzaldi presentò un esposto sul consigliere De Biasio e sul suo possibile conflitto d’interessi per il doppio incarico come amministratore delegato di Arexpo (triplo, se consideriamo anche quello nel CdA di RaiCom ricoperto fino al 2019).
Un rischio che, a seguito dell’esposto, fu confermato dall’Anac, al punto che, per non violare la legge e non incorrere nelle sanzioni dell’Autorità Anticorruzione, De Biasio è obbligato a non partecipare alle discussioni in CdA Rai che si occupino di questioni immobiliari milanesi. Michele Anzaldi, nel dettaglio, domandava all’epoca come fosse “accettabile per la Rai avere un consigliere a mezzo servizio che non può occuparsi di questioni delicate come le sedi aziendali”.
Una impasse che potrebbe risolversi se, a fronte della sua nuova nomina in Terna, egli uscisse dal CdA Rai. Ma qui sta il punto: Igor De Biasio è pronto a lasciare la sua carica a Viale Mazzini o, al contrario, a mantenerla aggiungendone un’altra a quelle che già detiene? E qualora dovesse abbandonare il CdA, chi sarà a sostituirlo? Nel caso specifico sarà un leghista, oppure si farà avanti Fratelli d’Italia che, al momento, non ha rappresentanti nel consiglio di amministrazione della Rai (con tutte le polemiche che seguirono alla defenestrazione di Giampaolo Rossi in quota FdI, scavalcato da Simona Agnes sostenuta da Forza Italia)? Staremo a vedere.