Il caso Fedez-Rai finisce sulla BBC. La traduzione di VigilanzaTv in esclusiva italiana

Il rapper Fedez si è espresso a sostegno della legge contro i crimini d’odio durante il concerto

Qui l’articolo originale pubblicato su bbc.com – Traduzione di Marco Zonetti

Il rapper Fedez accusa la Tv di Stato di tentativo di censura

Il rapper italiano Fedez ha scatenato un putiferio politico dopo aver accusato la televisione pubblica di aver tentato di censurare la sua condanna dell’omofobia durante un concerto trasmesso in tv. Fedez ha svelato la richiesta avanzatagli dalla Rai di edulcorare le sue pianificate argomentazioni prima dell’esibizione di sabato.

Il rapper ha tuttavia rifiutato procedendo nela sua critica delle dichiarazioni omofobiche degli esponenti della Lega, partito italiano di destra. La Rai, dal canto suo, ha negato di aver censurato il cantante.

Ma in un tweet Fedez ha pubblicato la registrazione di una telefonata con la vicedirettrice di Rai3, canale di proprietà della Tv di Stato, asserendo che la funzionaria televisiva gli ha chiesto di omettere i nomi dei politici che egli progettava di criticare durante la sua performance al concerto di sabato, trasmesso da Rai3. “Le sto chiedendo di adeguarsi a un sistema, che forse lei non riconosce”, si sente la funzionaria esclamare durante la chiamata (in realtà si tratta del capo autore Massimo Cinque, ndr).

A tutta risposta, la Rai ha dichiarato che Fedez ha pubblicato solo uno stralcio della telefonata, non comprensivo del diniego della censura da parte della funzionaria. Sul palco del concerto della Festa del Lavoro, Fedez ha dichiarato che l’azienda alla fine gli ha concesso il via libera di esprimersi liberamente.

Il rapper ha espresso le sue controverse osservazioni in sostegno della legge che punirebbe la violenza contro le donne e le persone LGBT quali crimini d’odio in Italia. Fedez ha accusato la Lega – capeggiata da Matteo Salvini – di bloccarne l’iter in Parlamento. La legge è stata approvata alla Camera dei Deputati lo scorso anno, ma il suo passaggio al Senato è stato ritardato dall’opposizione di Destra. Questo perché i politici conservatori obiettano che il provvedimento renderebbe illegale opporsi pubblicamente al matrimonio gay o alle adozioni da parte degli omosessuali. Domenica scorsa, i membri del Parlamento di tutto l’arco costituzionale hanno dato il via a un dibattito serrato.

A sostegno di Fedez si sono espressi due ex Primi Ministri, Giuseppe Conte e il leader del Partito Democratico Enrico Letta, che hanno invitato la Rai a scusarsi con il rapper. Salvini, dal canto suo, ha criticato Fedez invitandolo a un discussione su “libertà e diritti”. In un post su Facebook, il leader della Lega ha commentato che il provvedimento relativo ai crimini d’odio sostenuto da Fedez non è necessario, poiché la Legge punisce già i colpevoli di discriminazione in base all’orientamento sessuale.

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